
Una vicenda che, adesso, può apparire anacronistica. Ma, del resto, i tempi della politica sono questi. Succede che, nella zona...
Una vicenda che, adesso, può apparire anacronistica. Ma, del resto, i tempi della politica sono questi. Succede che, nella zona di via Salvo d’Acquisto, nell’ottobre dello scorso anno apre un mini-cantiere per l’installazione di una antenna della telefonia mobile 5G: allarme immediato nel quartiere con lettere, sit-in, proteste e la raccolta di ben 800 firme. Da qui, grazie anche alla partecipazione di Legambiente, nasce una petizione presentata al consiglio comunale che mette in evidenza le criticità di questa installazione, nel frattempo fatta e finita entro la fine del 2024, distante pochi metri dalla scuola "Bertocci". Petizione discussa ed approvata all’unanimità nel corso dell’ultima seduta d’aula.
"I proponenti – spiega Legambiente attraverso il proprio presidente, Antonio Sessa – si sono confrontati in tre sedute congiunte con i membri delle commissioni due e cinque, esponendo le richieste dei cittadini e ascoltato il parere dell’Ars e di Arpat in merito alle conseguenze sulla salute dell’esposizione a lungo termine alle emissioni di antenne di telefonia poste così vicino a scuole e case. L’Amministrazione, si prende un impegno importante nei confronti dei cittadini. I proponenti si riservano quindi di parlare col sindaco Tomasi per capire quali saranno le mosse successive".
Già perché, nel frattempo, l’opera è conclusa, come già scritto e documentato all’epoca, poiché la sua installazione rispettava tutti i parametri imposti dalla legge. E ora? "Si dovrà discutere della rimozione e della delocalizzazione dell’antenna stessa, unitamente ai siti sensibili in provincia – conclude Legambiente – nonché il rispetto del principio di cautela, soprattutto in merito a impianti con effetti a lungo termine sulla salute non ancora noti".