REDAZIONE PISTOIA

Niente vaccini a domicilio per gli anziani Alla Cattedrale avanti con AstraZeneca

I medici si stanno organizzando per partire con la campagna vera e propria dal 22 febbraio. Il siero Pfizer non sarà somministrato a casa. Nel centro all’ex Breda per ora tutto funziona bene. Le testimonianze: "Bisogna dare l’esempio e dimostrare senso di responsabilità"

Al centro fiere La Cattedrale di via Pertini, tra la biblioteca San Giorgio e il parcheggio Pertini, le vaccinazioni proseguono con ritmo e in un clima di assoluta serenità. Tutto funziona per il meglio e tutto è organizzato in modo tale da far sentire a proprio agio le persone che si stanno vaccinando con il siero prodotto da Astrazeneca. C’è l’ingresso con la misurazione della temperatura, l’accettazione, la firma dei moduli per il consenso informato, l’anamnesi, la somministrazione e poi un po’ di riposo prima di lasciare l’ampio edificio diventato il centro vaccinale per la popolazione pistoiese.

Ieri il centro servizi (hub) di via Pertini aveva la supervisione della dottoressa Paola Picciolli, responsabile dell’Unità funzionale di igiene pubblica e nutrizione dell’Asl di Pistoia.

"Le persone vengono e si vaccinano – ci ha detto Paola Picciolli ieri pomeriggio –. Sono motivate, e si spera che possano fare anche proseliti. Noi siamo soddisfatti del lavoro dell’équipe. La macchina vaccinale è partita bene. E se le persone aderiranno sarà un grosso passo avanti nella soluzione di questo problema. Qui abbiamo già vaccinato quasi mille persone. Stiamo somministrando Astrazeneca alla fascia d’età che va dai 18 ai 55 anni. Nel salone ci sono insegnanti e forze dell’ordine, mentre la vaccinazione del personale sanitario prosegue all’ospedale San Jacopo. Tutto si sta svolgendo in un clima molto sereno. Cerchiamo anche di comprendere i dubbi e questo è importante perchè le persone affrontino consapevolmente la vaccinazione. Dopo la somministrazione c’è la fase di osservazione e infine la registrazione. Stare un po’ seduti è importante, soprattutto per la componente emotiva, che non va mai trascurata".

L’organizzazione di questa fase delle vaccinazioni contro il covid19 è un percorso ancora in evoluzione perchè ieri è stata anche la data d’inizio per la vaccinazione delle persone con più di 80 anni. "Sono affidati – ha sottolineato la dottoressa Picciolli – al medico curante. Nella fascia dai 55 agli 80 anni si procede prima per chi ha patologie e in un secondo momento per chi non ha problemi di salute, poi andremo a completare tutto l’arco dai 16 a i 100 anni e oltre. Il cronoprogramma è dettato dall’età e dalla fragilità. Ciò che può migliorare – conclude – è l’estensione della vaccinazione. Bisogna lavorare su questo aspetto. Invito tutti a vaccinarsi nel rispetto del cronoprogramma. La storia ha dimostrato che la vaccinazione ha debellato importanti malattie. Vincerà anche su questa".

Poi abbiamo raccolto qualche battuta dalle persone che ieri si sono vaccinate.

"Ero scettica, non lo nascondo – ci ha detto Veronica Marzolla, 41 anni, agente della polizia locale – : la tempistica rapida per realizzare il vaccino mi ha impressionato. Ma del resto bisogna provare a ripartire, e a maggior ragione noi dobbiamo dare l’esempio. Se rimaniamo tutti ad aspettare l’effetto che fa non si risolve niente". Sergio Giuliani Gusman, 53 anni, polizia di Stato: "Sono contento, magari avessi potuto farlo prima".

Niccolò Giannelli, 36 anni, insegna matematica e scienze a Pavana (Istituto comprensivo Cino da Pistoia): "E’ una possibilità che ci viene data prima di tutte le altre categorie, è giusto e doveroso sfruttarla al massimo".

Chiudiamo con un aggiornamento che riguarda le persone con più di 80 anni che vorranno vaccinarsi e che abbiamo chiesto al dottor Beppino Montalti, presidente dell’Ordine dei medici di Pistoia.

"Il medico di famiglia – ci ha detto ieri sera il presidente – dovrebbe partire lunedì 22 febbraio con il siero Pfizer, ma non a domicilio, perchè ci sono troppi problemi tecnici, fra cui la realizzazione delle dosi. La somministrazione quindi avverrà nel proprio studio o nei locali della Casa della salute, stiamo lavorando per questo. Per chi, infine, non potrà venire in ambulatorio si penserà alla somministrazione di altri vaccini, tipo Moderna".

lucia agati