
Marcello Massini all’ammiraglia, Riccardo Biagini sui pedali: una foto storica
Serravalle Pistoiese, 4 aprile 2023 – Non si placano l’eco e il dolore per la morte improvvista di Riccardo Biagini, vittima di un incidente domestico nella sua dimora a Casalguidi, nella serata di sabato scorso. Il 56enne, ex ciclista dilettante e istruttore di spinning in diverse palestre della zona, era figura assai nota in paese e soprattutto nel mondo delle due ruote. Sono davvero tanti coloro che conoscevano Biagini, ancora increduli a chiedersi come sia potuto accadere il tragico fatto. Non per niente è stata una domenica diversa per il ciclismo e per gli appassionati del pedale. Lo abbiamo constatato a Calenzano dove erano in programma quattro gare con 400 atleti in lizza, alla presenza di tanti sportivi. La notizia della sua morte è arrivata nelle primissime ore della mattinata e il ricordo di tutti è andato a quello che è stato Riccardo in questo sport, i suoi trascorsi, le sue vittorie, il suo modo di essere, prima piuttosto timido, poi sempre più sicuro, spigliato e simpatico, ed allo stesso tempo una volta cessata l’attività, tagliente e veritiero nei giudizi.
"Tanti episodi – dice Marcello Massini, che fu il suo direttore sportivo e con il quale era rimasto legatissimo – come quella vittoria al Giro di Calabria con la conquista di due maglie speciali, nonché la prima vittoria nella Coppa Giulio Burci. Non si aspettava quel successo e tanta fu l’euforia e l’entusiasmo". Eppure non riuscì a passare professionista. "E questa cosa gli procurò amarezza e rabbia dopo quanto aveva vinto da dilettante, ma chi è nel ciclismo sa bene come vanno certe cose. Voglio aggiungere che Riccardo effettuò il servizio militare non alla Compagnia Atleti, per cui per molti mesi dovette svolgere un’attività ridotta in un periodo importante della sua carriera come dilettante". I contatti erano tuttora frequenti. "L’ultima volta l’ho sentito proprio sabato, poco prima della sua morte – ricorda – Era tranquillo: rimasi al cellulare con lui per una mezzoretta, parlando delle vicende del ciclismo e soprattutto del libro che aveva scritto con gli amici. Voleva aggiungere ancora qualcosa su Carlo Faraoni che è stato a lungo con me in ammiraglia. Si concordò prima di salutarci, che sarebbe venuto a casa mia a Santa Maria a Monte". Un incontro che purtroppo non si svolgerà mai.
Anche Sandro Manzi ha voluto ricordare le "sfide" con Biagini. "Mi superò in volata nella Coppa Burci a Catena di Quarrata nel 1988, fu la sua prima vittoria da dilettante e gli sportivi mi presero in giro nel dopo corsa, dicendo che avevo perso da uno sconosciuto che non aveva ancora vinto – racconta – Ma Riccardo avrebbe dimostrato in seguito il suo valore, come quando nella stessa stagione vinse in volata la frazione in linea della Coppa del Mobilio a Ponsacco regolando un gruppo di 150 corridori. E’ stato un ottimo atleta, non era esuberante ma piuttosto timido come sportivo, del tutto diverso rispetto a quello degli ultimi anni".