Cercò di uccidere la moglie e poi inscenò una finta rapina, il pm: "Condannatelo a 9 anni"

L’uomo l’avrebbe colpita con un coltello. Era stato già condannato per maltrattamenti all’ex. Fu suo figlio a chiedere aiuto, chiamando il nonno: "Vieni subito, papà ha combinato un casino"

Carabinieri

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Pistoia, 9 marzo 2023 – “Vieni subito, perché papà ha combinato un casino". Una telefonata choc, quella che ieri mattina il pubblico ministero Giuseppe Grieco ha ricordato durante la sua requisitoria in aula davanti al giudice per le udienze preliminari Patrizia Martucci, nel procedimento che vede accusato di tentato omicidio P. P., 46 anni, di origine albanese. L’aggressione risalirebbe al 28 febbraio 2022 nella casa a Pistoia in cui l’uomo viveva con la moglie una decina di anni più giovane, e il figlio poco più che ventenne di lui, avuto dalla prima moglie. Una scena forse già vista quella a cui si trovò ad assistere il ragazzo (che tuttavia non ha mai accusato il padre nel procedimento). L’uomo, infatti, ha una precedente condanna per maltrattamenti in famiglia, nei confronti della sua prima moglie e madre del giovane.

Secondo quanto raccontato dalla vittima (che nel frattempo ha ripreso la sua vita lontana dalla casa famigliare), quella sera il marito durante l’ennesima lite, l’avrebbe colpita al fianco con un coltello da cucina. La donna era caduta a terra ferita, e a chiedere aiuto era stato il figlio di lui, telefonando al nonno, il quale poi ha confermato tutta la versione. Per il tentato omicidio, il pubblico ministero ha chiesto una condanna a nove anni di reclusione.

Opposta la ricostruzione dell’imputato, difeso dall’avvocato Dario Lombardi del foro di Firenze, che ha definito l’episodio come un banale incidente domestico: "Stavo cucinando, avevo in mano un coltello – avrebbe detto – E’ stata lei a picchiarmi per prima e io mi sono difeso. Quello che è accaduto è stato un incidente". Una ricostruzione, quest’ultima, ancora una volta diversa. Nell’immediatezza dei fatti, quando furono chiamati i soccorsi e la donna fu portata in ospedale, l’uomo raccontò un’altra versione. Ai carabinieri che indagarono sul caso, inscenò una finta rapina che lui e sua moglie avrebbero subito per strada a pochi passi da casa loro. Un tentativo di sviare le accuse: "Sono stato aggredito per strada da un uomo armato di coltello – avrebbe detto ai militari –, mentre passeggiavo con mia moglie . Quello sconosciuto l’ha accoltellata per rapinarla della borsa", aveva detto l’uomo ai carabinieri. I militari però hanno scoperto uno scenario di violenza fisica e psicologica vissuto dalla donna. Dopo le dimissioni dall’ospedale, mentre la donna si trovava all’interno della macchina del marito per andare a una visita di controllo all’ospedale di Pistoia, sarebbe stata picchiata e minacciata. Poco dopo, l’uomo fu arrestato dai carabinieri di Pistoia.

Nel procedimento, la donna si è costituita parte civile. L’avvocato Lombardi ha preferito non commentare, in attesa che il giudice si pronunci. La sentenza è attesa per il prossimo 12 aprile.

M.V.