Pistoia, 18 ottobre 2017 - Si chiama Pizzeria dal rifugiato. E il nome non è di fantasia. A lavorare all'interno del locale, infatti, sono i profughi ospiti di don Massimo Biancalani, il parroco di Vicofaro, alle porte di Pistoia, al centro da mesi di attacchi e minacce dopo aver postato su Facebook la foto dei migranti che accoglie, portati a fare il bagno in piscina, in una giornata d'estate. Da allora per lui e i rifugiati che abitano sotto il suo stesso tetto la vita si è complicata: i militanti di estrema destra si sono presentati alla messa di don Massimo per "vigilare sulla dottrina" e nei giorni scorsi il prete ha ricevuto anche un volantino firmato "Quarto Reich", con tanto di bandiera italiana e svastica.
Nonostante tutto ciò, don Biancalani, per nulla intimorito, ha deciso di andare avanti. "La pizzeria - spiega il sacerdote - è uno dei tre progetti che abbiamo in corso in questa parrocchia nell'ambito dell'accoglienza dei migranti, gli altri due sono l'orto biologico e la sartoria. Questa piccola pizzeria l'abbiamo aperta da poche settimane, i ragazzi che ci lavorano, provenienti dal Gambia, dalla Guinea, dalla Costa d'Avorio e dall'Eritrea, hanno tutti frequentato un corso per panificatori e pizzaioli. La caratteristica è che non abbiamo un listino prezzi, chi vuole può lasciarci un'offerta".
I locali adibiti a pizzeria sono ampi, possono ospitare fino a 80 persone, la cucina è dotata di un forno a legna e uno elettrico e tutti i macchinari necessari per l'attività. "Nei primi tre sabati abbiamo avuto una media di 60 persone - dice don Massimo - e contiamo di proseguire così, le intimidazioni non ci fermeranno, sono cose che un po' colpiscono, ci fanno riflettere, ma la determinazione ad andare avanti è più forte di prima".