Metti una sera a cena, quarant’anni dopo

Al circolo delle Fornaci si sono ritrovati gli alunni della prima elementare "Don Milani" del 1976. Serata speciale nel segno dell’allegria

Metti una sera a cena dopo oltre quarant’anni: tanti volti allegri e un pizzico di nostalgia, molte pacche sulle spalle ma pochi abbracci e baci perché siamo in pandemia e allora è meglio non esagerare. I ragazzi della prima elementare alla "Don Milani" nel 1976 si sono ritrovati al circolo delle Fornaci con le tre maestre Domenica Baiocchi, Lisa Bolcioni e Daniela Butelli.

Una pizza per rivedersi dopo tanto tempo e rammentare, se possibile, molti momenti di quel primo anno di studi nei locali di piazza San Francesco, posti tra l’omonima chiesa e l’allora sede del Copit, il servizio di trasporto urbano.

Un’emozione forte per Martin Horn, Claudio Bechi, Chiara Peri, Loredana Militello, Antonina Furia detta Antonella, Francesco Imerti, Alberto Nanni, Luca Giusti, Davide Procopio, Andrea Bolognini, Marzio Luchetti, Enrico Cherubini, oggi presidente del circolo, che ha fatto gli onori di casa, Micaela Grazzini, Deborah Sabatini, Elena Caramelli e Salvatore D’Amico. Assenti, perché fuori sede o per impegni familiari, ergo giustificati, Simone Paoli, Chiara Vidotto, Sergio Di Pasquale, Paola De Pasquale, Simona Caponetto e Lucia Cecchi.

Allora compagni di banco, qualcuno già conosciutosi alle scuole materne, qualche altro che ha compiuto addirittura il percorso scolastico assieme, tra prima e dopo, fra medie inferiori e liceo.

Oggi, con un po’ meno capelli e quelli restanti imbiancati dalle esperienze, qualche ruga in più ma il medesimo entusiasmo: chi avvocato chi medico, chi infermiera e commerciante, vigile e carabiniere forestale, maresciallo dell’Esercito, psicologo e tanti altri mestieri ancora.

Una serata all’insegna dei ricordi e della spensieratezza, da ripetere magari non facendo trascorrere troppo tempo. Perché il tempo corre, va di fretta, non si ferma a celebrare alcuno, grande o piccolo che sia.

Il tempo, però, se saputo vivere come in questa circostanza, consente delle emozioni, forti intense piacevolissime, che lasciano dentro tracce indelebili. La gioventù si può conservare nel cuore e nella testa, per sempre. Al circolo è andata in scena una serata bellissima, particolare, che ha dimostrato, in fondo, che il tempo qualche volta si può anche fermare.

Gianluca Barni