Medico no vax, al setaccio le chat con i suoi "clienti"

Gli inquirenti ricercano gli altri pazienti coinvolti nel giro di finte vaccinazioni Spulciate mail e sms. Calvani torna dal gip. L’avvocato: "Piena collaborazione"

Il dottor Federico Calvani, 66 anni, medico di medicina generale

Il dottor Federico Calvani, 66 anni, medico di medicina generale

Pistoia, 19 gennzio 2022 -  Sarà questione di giorni o poco più ma i nomi dei "clienti" del medico no vax, coinvolti nella truffa delle vaccinazioni simulate, potrebbero venire presto a galla. Gli inquirenti stanno ora setacciando i contenuti del computer e del cellulare che sono stati sequestrati al dottor Federico Calvani, il 66enne medico di medicina generale, arrestato (ai domiciliari) dai carabinieri il 31 dicembre nel suo ambulatorio di Maresca, con l’accusa di aver gestito un vasto giro di finte vaccinazioni per il rilascio dei green pass. La verità sui pazienti "adottati" da altre province, da Firenze, da Prato, da Lucca e da Pisa, potrebbe essere scoperta nelle conversazioni registrate nei mesi passati. Prima ancora che l’indagine scattasse, dopo la denuncia della mamma di un ragazzo ai carabinieri di Prato. Prima ancora che venissero piazzate le microspie nell’ambulatorio del dottore, con le registrazioni delle conversazioni che hanno confermato i primi sospetti.

Ad oggi, infatti, sono solo 18 le persone indagate per concorso in falso ideologico informatico, insieme al dottore. Ma le sedute vaccinali al vaglio degli inquirenti sono centinaia: 700 quelle eseguite dal dottore, di cui almeno 200 sospette, perché effettuate su persone provenienti da fuori provincia, che non risultano mutuate del medico. Così, ora si cercano tracce degli appuntamenti che il medico avrebbe fissato con questi "clienti" fuori zona, nell’ambulatorio di Maresca. Sms soprattutto, che possano far risalire all’identità dei pazienti "no vax" a cui il dottore avrebbe elargito i green pass ottenuti con il meccanismo delle vaccinazioni simulate. Sì, perché come lui stesso spiega nelle conversazioni intercettate, "non lo faceva mica per soldi". Nessun passaggio di denaro per quei favori, ma la soddisfazione personale di non aver tradito le sue convinzioni sulla inefficacia del vaccino.  

Venerdì mattina, il dottore si presenterà di nuovo davanti al gip Luca Gaspari e ai pm titolari delle indagini, Linda Gambassi e Luisa Serranti. L’intenzione, come conferma il suo legale, l’avvocato Stefano Panconesi, è di collaborare. Il che significa, tradotto, indicare i nomi dei pazienti compiacenti al sistema delle finte vaccinazioni, nell’elenco preparato dagli inquirenti e fornito tramite il sistema informatico dell’Asl. Un primo passo, per l’individuazione della lista di nuovi indagati. Servirà la collaborazione del dottore, ma anche un’ulteriore attività di indagine per risalire ai nomi di tutti, per esempio incrociando le eventuali indicazioni del medico con la provenienza del paziente da fuori provincia. Un lavoro complesso che è ancora all’inizio. Intanto, l’Asl conferma la disponibilità ad eseguire i test anticorpali ai pazienti del dottore che ne facciano richiesta. Un terzo di quelli svolti è risultato negativo, ma questo non basta a certificare la mancata vaccinazione e a legittimare il sequestro dei green pass ottenuti.  

Martina Vacca