MAURIZIO INNOCENTI
Cronaca

"Acqua in casa quando piove, ora basta"

Proteste a Capostrada: i residenti si difendono dal maltempo con sacchi e tavole di legno

I residenti protestano a Capostrada

Pistoia, 26 novembre 2016 - Il tratto di via Modenese in prossimità del ponte di Gello, non appena la strada inizia a salire, sembra essere terra di nessuno. C’è un gruppo di case lungo la via, sono lì da sempre, chi ci abita più che vicini di casa si considera una grande famiglia. Tutti si aiutano e i problemi di uno sono quelli degli altri. Da quattro anni le case lungo la strada quando piove vengono sistematicamente invase dall’acqua e la gente è costretta a mettere sacchi di sabbia o tavole davanti alle porte per evitare che l’acqua entri nelle abitazioni.

«Tutto è cominciato quando è stato rifatto il manto stradale – dice Silvio Sarro – Hanno girato la pendenza verso le case e chiuso le griglie che erano al lato del monte che corre lungo la strada, quindi quando piove le case si allagano. C’è una relazione tecnica consegnata all’ufficio protocollo con timbro del 2015 in cui viene esposto il problema con foto e rilievi, ma ad oggi nessuno si è fatto vivo per risolvere la situazione. Tutti gli uffici di competenza sono al corrente, visto che ci sono già stati quattro interventi da parte della polizia municipale e due dei vigili del fuoco e della protezione civile. Mi hanno detto di stare tranquillo perché la pratica era conosciuta. Sono quattro anni che sono tranquillo, ma la casa dove vive mia madre continua ad allargarsi. Lei è anziana e invalida e ora anche prigioniera in casa perché non può uscire. Il sindaco ha voluto il mio numero di telefono, ma ad oggi non ho ricevuto nessuna telefonata». E dire che la soluzione non sarebbe neppure difficile. «Ho lavorato nell’edilizia e so come vanno fatti i lavori, sarebbe sufficiente, per il momento, venire con una raspatrice e ridare la pendenza giusta alla strada, riaprire le griglie e intubare l’acqua che viene giù dal monte».

«Ho 85 anni e sono nato qui – afferma Rolando Nannini – conosco questi posti come le mie tasche e quando sono venuti a fare i lavori ho cercato di spiegare che se avessero chiuso le griglie, l’acqua sarebbe entrata nelle case. Mi hanno risposto che chiudevano le griglie così non c’era il problema di doverle tenere pulite, perché loro non ci pensavano nemmeno a venire a ripulire e che se proprio volevo potevo farlo io. Il risultato è che ora siamo sott’acqua ogni volta che piove e prima non era mai successo. Quando piove l’acqua che viene giù dal poggio forma una vera e propria cascata e non trovando sbocchi dove defluire, più la pendenza della strada, entra nelle case».

Infine l’ultima protesta: «Un po’ di tempo fa due persone anziane sono cadute lungo quello che rimane del marciapiede perché l’acqua era talmente alta che impediva di camminare. Ci sentiamo abbandonati dal Comune come se fossimo cittadini che non contano niente, ma la tasse, però, le paghiamo come tutti».