L’operazione rifiuti di Alia: "Via 80mila tonnellate. Uno sforzo eccezionale". Resta il nodo di Montale

L’azienda fa il punto della situazione sul territorio due mesi dopo il dramma. Ancora aperto il fronte della zona industriale: "Servirà tutto gennaio".

L’operazione rifiuti di Alia: "Via 80mila tonnellate. Uno sforzo eccezionale". Resta il nodo di Montale

L’operazione rifiuti di Alia: "Via 80mila tonnellate. Uno sforzo eccezionale". Resta il nodo di Montale

Nel bilancio tracciato da Alia sull’attività svolta nelle aree alluvionate, la zona di Montale è definita quella più grave e difficile. Lì, a differenza che nelle altre zone colpite dove si è tornati alla normalità, il lavoro di rimozione dei rifiuti si concluderà solo alla fine del mese di gennaio. "A Montale la situazione più delicata – afferma l’azienda in una nota – riguarda un ristretto numero di aziende, tutte racchiuse in circa 10 ettari di terreno nei pressi del torrente Agna, che ha invaso la zona industriale cambiando il proprio corso naturale dopo la rottura degli argini. Tale evento ha rovesciato in uno spazio ristretto circa 30/40.000 metri cubi di detriti del fiume cui si sono sommati i materiali presenti nelle aziende trascinati via dalla forza dell’alluvione. L’intervento si è reso possibile solo in un secondo tempo – continua Alia – visto che in prima battuta la zona era inaccessibile. Ad oggi, a circa un mese dalla partenza di questa attività, Alia ha rimosso circa 500 tonnellate di rifiuti speciali e terminerà questa parte del lavoro entro fine mese. Sono state, inoltre, raccolte 6.500 tonnellate di rifiuti urbani mescolati con fango e indistinguibili che rappresentano circa il 50% dei materiali da asportare tenendo conto che alcune aziende stanno ancora ripulendo i magazzini. Su questo fronte Alia immagina di concludere l’attività entro la metà del mese corrente, salvo imprevisti".

I numeri dell’impegno complessivo di Alia sono imponenti: 80mila tonnellate di materiali rimossi dalle strade; mille strade, con due passaggi per ognuna, e 102mila abitanti coinvolti; 270 richieste dalle imprese con 110 pratiche già chiuse, per un totale di circa 3.500 tonnellate di rifiuti rimossi. Oggi tutte le piazzole pubbliche di accumulo utilizzate durante l’emergenza sono state svuotate ad eccezione della piazzola ancora attiva a Quarrata per permettere la gestione dei rifiuti urbani mescolati a fango, individuati da una specifica ordinanza regionale con il codice ‘200399’. Si tratta dell’ultimo flusso di materiali da inviare in discarica prima di considerare definitivamente chiuso il capitolo dell’emergenza che ha coinvolto i rifiuti urbani ammassati sulle aree pubbliche. Lo sforzo economico di Alia è stato di 24milioni di euro.

"Abbiamo agito generosamente – dice il presidente di Alia Multiutility, Lorenzo Perra – Alia ha mobilitato tutte le proprie risorse e competenze per garantire, con uno sforzo eccezionale, il ripristino dei servizi essenziali e il sostegno alla popolazione colpita, ora chiediamo al governo di riconoscere il nostro impegno e di rimborsare i fondi investiti". Alia segnala anche "l’odiosa pratica dell’abbandono di rifiuti non alluvionati" di chi ha buttato in strada ingombranti pur non essendo alluvionato: una sciacallaggio sui rifiuti che Alia condanna e invita a cessare col ritorno al normale ritiro degli ingombranti. Alia sta predisponendo squadre operative aggiuntive così da provvedere in breve tempo al recupero dei rifiuti esposti non regolarmente, ed ha attivato controlli ed ispezioni su tutto il territorio coinvolto a cura degli Ispettori ambientali.

Giacomo Bini