
Giuseppe Blandino, 42 anni, è in carcere accusato di aver ucciso il padre e nascosto il cadavere
PISTOIAResta in carcere Giuseppe Blandino, 42 anni, accusato di aver ucciso il padre Salvatore, 70 anni, e di aver occultato il cadavere seppellendolo in un campo alla Ferruccia, frazione al confine tra i comuni di Agliana e Quarrata. Il gip di Pistoia ha convalidato il fermo dell’uomo disponendo nei suoi confronti la misura della custodia cautelare. A riferirlo, il difensore del 42enne, l’avvocato Enrico Giuntini, il quale ha già annunciato che farà ricorso al tribunale del riesame. Secondo il legale, infatti, non ci sarebbero "elementi per confermare il fermo" e disporre la misura cautelare, poiché – ha spiegato – "le indagini sono ancora in corso e non c’è il pericolo di fuga da parte dell’indagato".
Due giorni fa, il gip dopo l’udienza di convalida della misura cautelare, alla quale ha preso parte anche il pubblico ministero Chiara Contesini, si era riservato sulla decisione. E ieri ha sciolto la riserva convalidando il fermo e disponendo, appunto, la misura della custodia cautelare in carcere. Giuseppe Blandino si trova al momento nella casa circondariale pistoiese di Santa Caterina in Brana.
Salvatore Blandino era scomparso da Quarrata il 23 giugno scorso. Vano ogni tentativo di trovarlo. A presentare denuncia di scomparsa era stata la sorella alcuni giorni dopo preoccupata perché non aveva più notizia dell’uomo, vedovo e con un unico figlio.
Praticamente da subito gli investigatori dei carabinieri, coordinati dalla Procura, hanno sospettato che potesse non trattarsi di allontanamento volontario e che dietro alla scomparsa ci potesse essere altro. Le ricerche, effettuate anche con droni e cani molecolari, hanno portato il 22 luglio alla scoperta del cadavere alla Ferruccia. Il figlio – che è stato fermato come indiziato del delitto e che non ha risposto alle domande durante l’interrogatorio di garanzia – lavorava come fabbro in un capannone che si trova in prossimità del campo in cui il corpo del padre è stato ritrovato.
A causa delle condizioni della salma non è stato possibile un riconoscimento da parte dei familiari ma per gli inquirenti si tratta del 70enne. Disposto l’esame del Dna per l’identificazione ufficiale. Intanto è stata eseguita l’autopsia che ha rivelato che l’uomo è caduto sotto i colpi feroci e violenti di un coltello, ma l’arma bianca non è ancora stata trovata.