Duca d'Aosta, il nome della discordia: "Il liceo cambi nome". Sì dei prof, ma tanti no

Un professore del liceo Amedeo di Savoia ha proposto di puntare su donne come Hack o Montalcini. Sì dei docenti, no di FdI ed ex studenti

Il preside del liceo scientifico, Paolo Biagioli

Il preside del liceo scientifico, Paolo Biagioli

Pistoia, 19 giugno 2022 - La scuola è finita, le polemiche no. Si è scatenato e un vero e proprio putiferio dopo la proposta lanciata da un professore del liceo scientifico Amedeo di Savoia Duca D’Aosta di cambiare nome alla scuola. Tra nostalgici ex studenti, politici del territorio e cittadini che pensano che la questione sia "irrilevante", è piombato addosso all’istituto guidato dal preside Paolo Biagioli un coro di no, mentre il consiglio dei docenti ha dato il via libera decidendo così di portare la proposta davanti al consiglio di istituto. Il sì del collegio dei professori, infatti, rappresenta solo il primo passo per ottenere eventualmente il nullaosta definitivo.

Le motivazioni del docente che ha lanciato la proposta riguarderebbero i valori che ispira una figura come quella di Amedeo Di Savoia Duca D’Aosta, ossia quelli della monarchia e la collusione con il regime fascista. Lo stesso docente ha suggerito di riflettere, come alternativa per l’intitolazione della scuola, su nomi di donne che hanno fatto la storia in ambito educativo.

A pronunciare il primo "no" pubblicamente è il consigliere di Fratelli d’Italia Lorenzo Galligani: "Il tentativo di cancellare la storia del liceo scientifico di Pistoia rattrista moltissimo anche perché rappresenta soltanto un’operazione politico-propagandistica, come dimostra il fatto che è emersa poco prima delle elezioni amministrative – tuona – Rappresenta inoltre un insulto a tutti gli italiani e le italiane che hanno difeso la bandiera in tutte le guerre. Strumentalizzare figure femminili importantissime come Margherita Hack o Rita Levi Montalcini, che certo meriterebbero l’intitolazione di plessi ed altro, dimostra definitivamente che si tratta soltanto di una speculazione politica-ideologica".

Anche ex studenti della scuola di fine anni ’60 hanno voluto scrivere una pec al dirigente Biagioli per chiedere un ripensamento. "Invitiamo il proponente del cambiamento a leggersi la storia di Amedeo di Savoia (eroe dell’Amba Alagi nella Guerra d’Africa, medaglia d’oro al Valor militare) e a documentarsi di quanto prestigio rivestisse a livello internazionale – scrivono gli ex studenti della scuola Raffaele Lombardi, Patrizia Baldi, Elisabetta Baldanzi, Manuela Baldacci, Patrizia Pecile, Lucia Mori, Chiara Alba Caponnetto, Manuela Canigiani, Letizia Poli, Enrica Dami, Giuseppe Dardi, Alessandro Pettinelli, Franco Fantoni e Leonardo Moretti –. Non abbiamo, a differenza forse di altri, la pretesa di dare giudizi, ma riteniamo che la proposta avanzata sia solo il frutto di questi tempi dove si mette in discussione tutto sulla scia di una politacally correct che ormai ci ha anche un po’ stufati. Siamo stanchi, e pensiamo di non essere soli, di ricevere lezioni da chi pensa che antifascismo sia anche quello di cambiare il nome ad una scuola, solo perché quel nome richiama una casata legata alla monarchia. Quando nel 1941/42 è nato il liceo scientifico il regime fascista poteva scegliere altri nomi, ma quello del Duca di Aosta rappresentò una scelta che andava oltre gli schieramenti".

Ora dovrà essere il consiglio di istituto della scuola, formato da d ocenti, genitori, alunni e Ata, a dire cosa ne pensa. Se si superasse anche questo step, il cambio di nome dovrà essere sottoposto in prefettura e all’ufficio scolastico provinciale per il nullaosta definitivo.