La sua Firenze è nient’altro che una città travestita da metropoli e i suoi protagonisti persone prima ancora che personaggi, esseri umani gonfi di emozioni, virtù e debolezze. La vita vera e la realtà che trasudano dalla penna del giornalista e scrittore Gigi Paoli sono un’evidenza non più e non solo riconosciuta dai tanti lettori che con fedeltà e rinnovata curiosità hanno seguito ogni capitolo della saga di Carlo Alberto Marchi nei tre romanzi editi da Giunti ("Il rumore della pioggia", "Il respiro delle anime" e "La fragilità degli angeli"). C’è anche il Centro studi Donati a ritrovare nei suoi libri la "quinta essenza dell’essere umano", attribuendo per questo a Paoli il Premio per la cultura intitolato a Giorgio La Pira, la cui assegnazione avverrà domenica nel corso di una cerimonia necessariamente rivista (solo in streaming) rispetto alla tradizione. Giornalista esperto, Paoli è diventato negli anni punto di riferimento della cronaca nera e giudiziaria per La Nazione di Prato e Firenze, ricoprendo dal 2016 l’incarico di caposervizio alla redazione di Empoli. Abilità e stile a parte, le motivazioni del Premio riconoscono un’anima a ciò che scrivi: "Non c’è motivazione migliore di questa che più inorgoglisce chi come noi lavora con le parole. Restituire sulla carta l’anima di ciò che scriviamo è il motivo per il quale facciamo questo mestiere".
Quello che ti viene attribuito è un premio che guarda a valori alti quali la pace, la cultura e la solidarietà, intitolato tra l’altro a un personaggio che del dialogo ha fatto una missione. Onore e responsabilità insieme…
"Enorme. Tutti sappiamo chi è stato La Pira. Ed è doppiamente onore e responsabilità quando ciò accade in un mondo falsamente globalizzato come questo dove sembra che tutto sia aperto, ma in realtà si alzano costantemente muri".
Il tema della giornata promossa dal Centro studi Donati "Uniti nella difficoltà, insieme nel futuro": che ruolo è chiamato a svolgere il giornalista oggi più di ieri?
"Il giornalista dovrebbe essere ancora più importante nella pseudo-democrazia di Facebook. Si pensa, sbagliando, che il nostro sia il mestiere più facile del mondo. A partire da questo malinteso ecco che chiunque si sente di rilanciare notizie palesemente false, mettendo costantemente in dubbio la parola del giornalista. Ecco, oggi il professionista dovrebbe in primis aiutare le persone a distinguere le notizie vere da quelle false. Da appassionato di narrativa gialla sono infine orgoglioso che abbiano assegnato il premio a un giallista: è una piccola rivincita della narrativa di genere che molti considerano di serie B, ma che in realtà è lo strumento che meglio racconta il sistema di oggi".
linda meoni