REDAZIONE PISTOIA

Sindacati con gli ’Ata’: "Investire, no ad altri tagli"

Flc-Cgil e Cisl esprimono preoccupazione per il prossimo anno scolastico "Il Ministero tiene precario circa il 22,5% del personale in organico di diritto" .

iandomenico Lotito, segretario di Flc Cgil di Pistoia

iandomenico Lotito, segretario di Flc Cgil di Pistoia

PISTOIA

Si avvicina sempre di più il momento dell’ultima campanella dell’anno scolastico ma, per i sindacati, le preoccupazioni del settore riguardando specialmente quello che potrà succedere a settembre per tutta la galassia del personale Ata che si porta dietro con sé numerosi dubbi sul futuro.

Una panoramica che sembra essere decisamente preoccupante per una categoria di lavoratori importanti all’interno del mondo della scuola anche perché pare che si ragioni in una sola ottica: risparmiare. Da qui è partita la controffensiva, al momento unitaria, di Flc-Cgil e Cisl su possibili nuovi tagli nel settore.

"Ci vediamo costretti a formulare considerazioni negative, dovute al fatto che si vuol continuare a risparmiare sul servizio – dicono i segretari provinciali dei rispettivi sindacati, ovvero Giandomenico Lotito e Gian Michele Mostardini – che è un diritto dei cittadini, per altro sancito dalla Costituzione. Il servizio di sicurezza, assistenza agli alunni con disabilità e di igiene offerto dai collaboratori scolastici, così come quello dei servizi di segreteria offerto dagli assistenti amministrativi e quello di supporto alla didattica proprio degli assistenti tecnici, non potranno essere garantiti anche per il prossimo anno scolastico, dati i numeri, e di questo dobbiamo ringraziare il Ministero dell’Istruzione e del Merito che continua a non investire nella scuola e, in questo modo, continua a mantenere precario circa il 22,5% del personale Ata in organico di diritto".

Tutt’altro che complimenti, come prevedibile del resto, da parte del mondo dei sindacati per le iniziative portate avanti dal Ministero: Cgil e Cisl però provano a vedere il buono da tutto questo per rilanciare in vista del futuro.

"Auspichiamo che con l’organico in servizio si possano coprire le falle che resteranno aperte – chiudono Mostardini e Lotito – nella consapevolezza che in questo modo non si offre un servizio di qualità alla cittadinanza, dato che non si risolve il problema della sicurezza nelle scuole né la corretta gestione degli alunni. Inoltre continuare a puntare sull’organico di fatto invece che su quello di diritto per garantire i servizi minimi, accentua la precarietà dei lavoratori coinvolti che non vedono una prospettiva di stabilizzazione nel breve termine".