REDAZIONE PISTOIA

Le rete tra sexting e cyberbullismo "I reati che coinvolgono i ragazzi"

Questura e polizia postale ieri mattina nella scuola Leonardo Da Vinci per un incontro rivolto agli studenti "Sempre più spesso i minorenni sono vittime di adescamenti e diventano loro stessi autori di illeciti".

Le rete tra sexting e cyberbullismo "I reati che coinvolgono i ragazzi"

"Mi ha chiesto se gli mandavo delle foto un po’… provocanti. La mia vita da quel momento è stata segnata da un prima e da un dopo. Nel mezzo, l’inferno". È una storia tra tante, al centro un’adolescente come tante, di una città come tante. Dall’altra parte del filo una persona sbagliata, che risucchia nella trappola la sua vittima inconsapevole. Ad unirli c’è la rete, Internet e i social, quel ‘non luogo’ capace di cose potentissime: esaltare e glorificare da un lato, condannare all’abisso dall’altro. Mai come oggi sempre di più occorre stare tra i ragazzi, dalla parte dei ragazzi e offrire loro strumenti utili alla difesa di sé stessi e dell’altro.

È proprio a questo scopo che ieri alla scuola media Leonardo da Vinci si è svolto un nuovo incontro rivolto agli studenti e organizzato dalla Questura di Pistoia, divisione anticrimine della Polizia di Stato e Polizia Postale, in un confronto aperto rivolto ai ragazzi delle classi terze. Sexting, zoombombing, revenge porn, cyberbullismo: le trappole delle Rete hanno mille nomi e sono in continua evoluzione, ha allertato la Polizia, sottolineando come si possa in poche mosse divenire sì bersaglio dei malintenzionati e quindi vittime di reato, ma anche autori inconsapevoli di quello stesso reato. "Iscriversi ai social pur non avendo l’età che la normativa europea impone, non significa sentirsi per questo meno responsabili di quello che si fa sul web – ha introdotto un’ispettrice della Postale -. L’invito più ragionevole che possiamo fare a voi ragazzi è metterci la testa, sempre, ricordando che ogni cosa di quel che voi fate in Rete lascia tracce indelebili. Il fatto che ci si trovi in un luogo fisicamente impalpabile come la Rete induce molti giovani ad abbassare la guardia, li fa vivere ogni situazione con più leggerezza. Non fidatevi mai, anche quando chi vi avvicina per conoscervi sembra condividere ogni vostro interesse, sembra avere a cuore la vostra vita. È importante ricordare che spesso chi popola la Rete ha due identità non corrispondenti, quella fisica è una e quella digitale è un’altra".

Sentita la partecipazione dei ragazzi, una sessantina in tutto circa, che hanno animato la discussione cercando di dare spiegazioni a comportamenti diventati ormai parte della nostra quotidianità, chattare, scambiarsi foto, giocare in Rete con ‘amici’ che però amici lo sono solo virtualmente. Non solo la Rete, ma anche bullismo puro, quello in presenza, alimentato dal gruppo, secondo il fenomeno delle ‘baby gang’.

"Sappiamo bene che i ragazzi sono animati da mille paure, quella di essere esclusi e allontanati dal gruppo, di restare soli – hanno concluso gli agenti -. Ebbene, nessuno è solo: segnalate sempre, le strade per farlo sono tantissime, dai numeri telefonici della Polizia al Telefono Azzurro, passando per l’applicazione YouPol che consente ai ragazzi in forma del tutto anonima di segnalare casi di bullismo o droga". A coordinare il progetto per l’Istituto Leonardo da Vinci la professoressa Cristina Galeotti, sotto la spinta del corpo docente tutto e della stessa preside. "La tematica è sensibile, la situazione chiede attenzione e i ragazzi dimostrano interesse per l’argomento – ha detto facendo gli onori di casa la dirigente Ester Fagni -. Stiamo portando avanti diversi progetti con ragazzi di tutte le età, rielaborando il tema in classe anche in autonomia. Ultimo step sarà l’organizzazione di incontri anche con le famiglie, perché il coinvolgimento sia totale e l’azione il più efficace possibile".

linda meoni