REDAZIONE PISTOIA

L’agronomo Ferretti non dà speranze di salvezza "E’ un insetto aggressivo con pochi nemici..."

Non esiste una soluzione al problema, il punteruolo è arrivato da lontano grazie al commercio

A proposito del punteruolo rosso e delle palme, abbiamo intervistato l’agronomo Renato Ferretti, responsabile del settore paesaggio e verde del Conaf, il Consiglio dell’ordine nazionale degli agronomi e forestali. Cosa si può fare per salvare le palme dal punteruolo rosso? "Purtroppo ben poco. Quando ci accorgiamo della sua presenza ormai la pianta è spacciata. Si nasconde nel tronco e anche iniettando l’insetticida in profondità non riusciremmo a salvare l’albero. L’uso dell’insetticida è vietato nelle aree verdi pubbliche, perciò dobbiamo tagliare la pianta e bruciarla, evitando la diffusione del parassita che si sposta volando e raggiunge velocemente altre palme". C’è un tipo di palma che resiste al punteruolo? "Sì, ci sono alcuni esemplari che gli resistono e sostituiranno le palme morte in Campania, in Versilia e a Livorno". Esiste un antagonista del punteruolo? "No. Gli uccelli insettivori se ne cibano ma non basta, l’insetto infatti si riproduce velocemente e si nasconde nl tronco dove resta ben protetto anche dal freddo". Quali sono le responsabilità dell’uomo? "La diffusione in Europa e in Italia è avvenuta per mano dell’uomo con il commercio di piante infette. Il cambiamento climatico e le temperature più alte lo hanno favorito".