La rottura con ’Possibile’ "Mancata l’intesa larga"

Il coordinatore Ottaviano rivela che l’uscita del M5s dal polo è stata decisiva. Poi l’annuncio: "Ci metteremo comunque a disposizione per altri progetti"

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Quando all’inizio di novembre si presentarono alla stampa, annunciando di voler realizzare insieme un programma comune in vista delle elezioni comunali a Pistoia, sembrava cosa fatta. Quattro formazioni (Movimento 5 Stelle, Possibile, Sinistra civica ecologista e Verdi-Europa Verde), tutte con forti connotazioni ambientaliste e con un manifesto programmatico condiviso, con al centro la trasformazione ecologica del modello di sviluppo come bussola anche delle politiche urbanistiche, della mobilità e degli investimenti. Poi è andata diversamente. Chi ha scelto di sostenere la coalizione di centrosinistra (M5s), con la candidata sindaca Federica Fratoni, chi ha optato per lo schieramento progressista ed ecologista (Verdi - Europa Verde e Sinistra civica ecologista), con il candidato sindaco Francesco Branchetti, e chi, infine, ha deciso di non "scendere in campo" (comitato Possibile di Pistoia).

Ed è proprio quest’ultimo, il comitato Possibile, "ora che la partita delle elezioni amministrative sta per iniziare e che si conosce il nome dei giocatori" a voler chiarire, con una nota del coordinatore del comitato stesso, Edoardo Ottaviano, "il motivo per cui siamo stati costretti ad uscire dalla coalizione progressista-ecologista", precisando che "la decisione di non scendere in campo non comporta tuttavia il nostro disimpegno in ambito locale", ma che è solo "il risultato della presa d’atto di aver mancato l’obiettivo che aveva guidato la nostra adesione ad un’alleanza larga e plurale che rappresentasse una novità sullo scenario politico pistoiese, comprensiva di tutte le sensibilità del mondo progressista-ecologista e aperta all’associazionismo e a singoli cittadini impegnati nel campo socio-culturale, sanitario e ambientale". "La situazione – spiega Ottaviano – è precipitata nell’ultimo mese, con l’indicazione perentoria di un candidato, espressione di una parte della coalizione, e con l’uscita dall’alleanza del M5s, la cui presenza rappresentava il fattore di discontinuità rispetto a precedenti esperienze elettorali e offriva la garanzia di maggiore pluralismo interno e partecipazione al voto".

"Qualunque sia il risultato delle elezioni del prossimo giugno – prosegue Ottaviano – ci mettiamo comunque a disposizione per riproporre il progetto iniziale di un’alleanza stabile tra soggetti politici e realtà associative portatori della medesima visione del futuro. E poiché questi oggi si collocano in schieramenti diversi, approfitteremo della possibilità di esercitare il voto disgiunto a favore di chi, candidato a sindaco o a consigliere comunale, con noi ha condiviso il percorso programmatico iniziato un anno fa, un percorso – conclude – interrotto bruscamente per motivi che non abbiamo compreso".

Patrizio Ceccarelli