La piazza "invasa" per chiedere la pace

Almeno 200 persone ieri alla manifestazione organizzata in centro storico: un messaggio importante per tutto il mondo

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Circa duecento persone hanno preso parte ieri pomeriggio, in piazza Duomo, alla manifestazione per la pace promossa dal coordinamento di enti, associazioni e singoli cittadini che nel novembre 2018 e nel maggio 2019 ha dato vita alle marce per la Pace denominate "Peacetoia", per chiedere all’Italia, all’Europa e alle Nazioni Unite di farsi parte attiva per garantire la Pace e l’autonomia dell’Ucraina e di svolgere un ruolo di distensione dei rapporti tra Nato e Russia. Una trentina le realtà associative che hanno aderito: Acli, Agesci, Amici della San Giorgio, Anmic, Anolf, Anpi, Anteas, Arci, Auser, Filarmonica Borgognoni, Calcit, Ceis, Cgil, Cisl, Centro studi Giuseppe Donati, Cngei, Croce Verde, Culturidea, Ente Camposampiero, Evrika, Federconsumatori, Fridays for future, Istituto storico della Resistenza, L’acqua Cheta, Libera, Misericordia, Palomar, Pax Christi, Sunia e Unms. Due grandi striscioni con la scritta "Pace" sono stati appesi al palazzo che fino a pochi anni fa ha ospitato la sede della Prefettura. Molti gli interventi (alternati da momenti musicali animati dagli scout) di esponenti di associazioni, movimenti, sindacati e privati cittadini. Al microfono anche anche una rappresentante della comunità ucraina in Italia. Tutti concordi nel chiedere all’Italia di mandare un segnale chiaro a favore della distensione, opponendosi all’estensione nel territorio dell’Ucraina del dispositivo militare della Nato e al dispiegamento in Europa di nuovi missili e armi nucleari americane. Daniela Belliti, dell’associazione Palomar, a proposito di ciò che sta avvenendo ai confini e all’interno dell’Ucraina, con il coinvolgimento di civili e persino di bambini, ha parlato di "immagini che la civiltà non dovrebbe mai vedere". A chiudere gli interventi don Alessandro Carmignani del Centro studi Donati e parroco di Marliana. "Noi oggi siamo stati fermi – ha detto don Carmignani –, ma la pace ha bisogno di marciare, la pace è movimento, non è uno stare, ma un andare". Carmignani ha poi citato papa Paolo VI, quando 50 anni fa, all’assemblea delle Nazioni Unite pronunciò lo storico discorso, in francese "Jamais la guerre! Jamais la guerre!" (Mai più la guerra, mai più gli uni contro gli altri). "L’invito - ha concluso don Carmignani - è a privilegiare il dialogo e la parola, non la violenza e il contrasto".

Patrizio Ceccarelli