
La mappa del pericolo I comuni più fragili tra Piana e Valdinievole In testa c’è Agliana
Le immagini degli ultimi tempi che tutti noi abbiamo visto passare di fronte ai nostri occhi su quel che è successo in Romagna e nel Mugello fa tornare alla mente alluvioni simili, anche se non della stessa portata e gravità in termini di millimetri di pioggia caduti, dalle nostre parti che spesso e volentieri si sono concentrate nella piana, la parte di territorio più fragile. Le esondazioni fra Bottegone e Barba, le strade allagate a Valenzatico piuttosto che a Il Chiodo, Chiazzano, Nespolo e via giù lungo l’asta dell’Ombrone fino agli eventi nefasti di inizio anni Novanta di Poggio a Caiano, sconfinando leggermente nel pratese. Ma se oggi si verificasse un evento calamitoso grave sul nostro territorio, quante persone sarebbero a rischio allagamenti, con la possibilità anche di dover abbandonare le proprie abitazioni?
La fotografia, seppur aggiornata a fine 2020 e parametrata sul censimento Istat 2011, ce la fornisce l’Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale) che analizza la situazione come grave se si pensa che in Italia, oggi, 426 comuni hanno oltre il 90% della propria popolazione a rischio alluvione. E, fra questi, ci sono anche tre comunità della provincia di Pistoia che arrivano a fare l’en plein, ovvero il 100% di abitanti che in caso di allagamenti rischiano di finire sott’acqua. Stiamo parlando di Agliana, Chiesina Uzzanese e Ponte Buggianese che raggiungono il livello massimo. Ma perché? Le spiegazioni sono semplici. Sul territorio aglianese, per esempio, arrivano gran parte dei torrenti che scendono a valle dalla montagna per confluire nell’Ombrone fra Brana, Bure, Calice, Agna: considerato lo spazio limitato nel quale scorre il loro letto, una concatenazione di eventi piovosi intensi potrebbe portare a situazioni nefaste. La presenza di Chiesina Uzzanese e Ponte Buggianese, invece, è ovviamente legata alla vicinanza col Padule di Fucecchio che, essendo in diretto collegamento col bacino dell’Arno, in caso di innalzamento dei livelli delle acque potrebbe provocare straripamenti, essendo per di più inseriti all’interno di un territorio paludoso. Subito sotto dal podio, poi, c’è il capoluogo con oltre 72mila abitanti – che corrispondono all’81.53% del dato complessivo – che rischiano di andar sotto in caso di alluvione. In questi anni di lavori di messa in sicurezza, casse d’espansione, rifacimento di argini e quant’altro ne sono stati fatti tanti ma restano zone davvero complesse dove, spesso, bastano 50 millimetri di acqua in poche ore per mandare tutto in tilt. Di poco oltre il 75% di popolazione a rischio, per un totale di 5.854 persone, c’è Massa e Cozzile che ha numeri decisamente superiori rispetto anche ai due comuni limitrofi come Buggiano (33,28%) e Montecatini Terme (56,73%): da queste parti bisogna davvero prestare particolare attenzione. Col 72,67% di abitanti vulnerabili, poi, c’è Quarrata che vive di situazioni di confluenze simili ad Agliana con l’aggiunta di altri corsi d’acqua come, per esempio, lo Stella. I numeri meno preoccupanti sono, ovviamente, in montagna (Abetone Cutigliano al 2,14%, Marliana addirittura allo 0,63%) ma lì i problemi diventano, poi, di altro tipo con frane, smottamenti e interruzioni di strade e collegamenti a far paura.
Saverio Melegari