REDAZIONE PISTOIA

La lavanderia chiude Avventura di 64 anni

I gestori di "Alda Rinnova" hanno salutato i clienti "Non potremo più prenderci carico dei vostri indumenti"

"Vi avvisiamo che dal 15 novembre non potremo più prendere in carico i vostri indumenti. Il 31 dicembre, dopo 64 anni, la nostra attività cesserà. Tutti i clienti avranno modo di ritirare i propri capi entro la fine dell’anno. Vi ringraziamo per la fiducia che ci avete accordato in tutti questi anni. firmato Maude e Gino". È questo il messaggio, messo nero su bianco, che annuncia la prossima chiusura di Alda Rinnova, arcinota lavanderia pistoiese attualmente situata in via Galileo Ferraris in Sant’Agostino. Un fulmine a ciel sereno, perché la storica attività fondata da Cinzio Sighinolfi (scomparso lo scorso dicembre all’età di 90 anni, nda) e Alves Manicardi (che invece se n’era andata nell’ottobre del 2014 all’età di 82 anni, nda) è sempre stata un punto di riferimento per tutta la città: sapere che nel 2022 non ci sarà più, è un colpo davvero difficile da digerire. Soprattutto per la vasta clientela affezionata che Alda Rinnova, attualmente gestita da Maude Sighinolfi e Gino Saetti, ha saputo sapientemente costruirsi nel corso degli anni. Non solo per l’ampia gamma di servizi offerti relativi al lavaggio, all’asciugatura e allo stiraggio di vestiti di ogni genere, capi in pelle e pellicce, tendaggi, coperte e piumoni, abiti da cerimonia e abiti da sposa, ma anche e soprattuto per la qualità dei prodotti utilizzati, la grande professionalità e l’esperienza pluridecennale messe a disposizione dei clienti, con risultati eccellenti anche nelle aspre battaglie con le macchie più ostinate. Tuttavia, dopo 64 anni di onorata carriera, un altro esercizio che ha fatto la storia della città chiuderà i battenti, lasciando un piccolo grande vuoto. Restano ancora pochi giorni per gli ultimi, profumati, lavaggi griffati Alda Rinnova, per mettersi nel portafoglio per l’ultima volta il canonico bigliettino giallo per i capi da ritirare: poi quell’insegna, purtroppo, si spegnerà.

Alessandro Benigni