REDAZIONE PISTOIA

La Doganaccia va alla conquista del Corno alle Scale

Nei giorni scorsi scadevano i termini per il bando di gestione e la società della famiglia Ceccarelli è stata la sola a partecipare.

Colpo grosso nello scacchiere degli impianti di risalita: la società Doganaccia 2000 (della famiglia Ceccarelli, a capo da 28 anni della stazione invernale nel comune di Abetone Cutigliano) si occuperà anche del Corno alle Scale. Nei giorni scorsi, infatti, scadevano i termini per partecipare al bando di gestione delle strutture effettuato dall’Ente per i parchi e la biodiversità dell’Emilia orientale e secondo fondate indiscrezioni a partecipare è stata solo la società Doganaccia 2000. Che però non farà tutto da sola: nelle prossime settimane verrà infatti creata un’Associazione temporanea di imprese che la vedrà capofila ma che al suo interno avrà alcune delle principali aziende dei due versanti dell’Appennino, a partire da quel Giovanni Zaccanti (attualmente amministratore delegato di Parmacotto e fondatore a Gaggio Montano prima della Saeco e poi di Caffitaly) che in passato gestì la stazione del Corno alle Scale.

Saranno quasi sicuramente della partita anche Marco Palmieri (fondatore della Piquadro), la Porrettana Gomme e il bottonificio Lenzi di Castel di Casio. Una vera e propria task force di importantissime aziende della montagna in grado di dare una solidità economica a un progetto che riporterà di stretta attualità anche il tema del collegamento proprio tra le stazioni invernali della Doganaccia e del Corno alle Scale, già previsto (e finanziato) dal ‘protocollo Lotti’.

In attesa dell’assegnazione definitiva del bando (che prevedeva una corsia preferenziale per quei soggetti che gestiscono già impianti di risalita), la regione Emilia Romagna provvederà al passaggio delle strutture dall’Ente parco al comune di Lizzano in Belvedere, grazie a una recente modifica della legge regionale.

Una volta che la società Doganaccia 2000 sarà entrata in funzione come capofila nell’Ati, la famiglia Ceccarelli diventerà il secondo polo di tutto l’Appennino come numero di impianti gestiti, dietro solo alla famiglia Del Castello di Roccaraso. In particolare il ‘parco impianti’ complessivo sarà composto da due funivie, cinque seggiovie fisse, una ad agganciamento automatico, uno skilift e tre tappeti, mentre saranno ben sei i rifugi, su entrambi i versanti dell’Appennino.

Davide Costa