La crisi del commercio: "Turismo decisivo per invertire la rotta. Ma serve strategia"

Incontro pubblico del Pd con negozianti e associazioni di categoria. Tra questioni annose e progetti di rilancio: "Il mercato va ripensato". Il grido di allarme: "Negli ultimi anni poca sicurezza e sporcizia".

La crisi del commercio: "Turismo decisivo per invertire la rotta. Ma serve strategia"

La crisi del commercio: "Turismo decisivo per invertire la rotta. Ma serve strategia"

Un primo incontro pubblico con i commercianti alla luce della situazione che vive la città. È questo il motivo primario che ha spinto il Pd di Pistoia ad organizzare una serata di confronto aperta agli esercenti del centro storico e alle associazioni di categoria. "Un punto di partenza per l’apertura di confronto, per una stagione di progettazione e condivisione – ha spiegato il capogruppo dem Matteo Giusti –. Ascoltare, trasformare le critiche in idee e proposte con azioni concrete per il benessere di tutto il centro storico per invertire la rotta che sta portando la città ad un silenzioso e grigio declino". Invito accolto da Confcommercio e Cna, che hanno esposto le loro prospettive, mentre Confesercenti, ha fatto pervenire un documento con un loro piano di rilancio. La sala della Fondazione Tronci si è gremita di commercianti e ristoratori, che si sono limitati all’ascolto. Elencate le necessità logistiche e ideologiche di una città che deve riscoprire la sua vocazione, sono state evidenziate problematiche e visioni. "Penso che tutti si debbano prendere le proprie responsabilità – ha evidenziato Daniele Andreotti per Confcommercio –. Il rilancio del centro di Pistoia necessita di strategie specifiche per il commercio, investimenti, eventi e arredo urbano. Nei prossimi anni il turismo generale aumenterà, ma se non c’è strategia comune noi non andremo avanti".

Sul tema del turismo punta anche Cna. "È una leva importante, c’è da capire se a Pistoia piace l’idea di dedicarsi alla vocazione turistica – ha detto Elisabetta Norfini –. Necessita una visione più alta, come vogliamo essere riconosciuti e riconoscibili? Attenzione anche al mercato cittadino, riqualificandolo. C’è bisogno di sempre più eventi a livello culturale e di puntare sulle specificità del luogo, alzando livelli di servizi e prodotti". Sul mercato ha espresso la propria posizione anche l’unica negoziante intervenuta. "La scarsa qualità chi può attrarre? – ha domandato Elisabetta Agresti della gioielleria Panconesi –. In piazza del Duomo i turisti devono trovare mercatini di livello. Dopo 37 anni di lavoro ho visto trasformare il centro: la sera quando chiudo ho paura. Poca sicurezza e sporcizia: ci sono dei problemi evidenti".

A sottolineare alcune criticità è stato Daniele Gioffredi, segretario Cgil Pistoia. "Siamo in ritardo: serve immediata progettazione per una prospettiva di sviluppo, far tornare la città produttiva. Pistoia ha i dati peggiori tra Firenze, Prato e Lucca – ha detto –. I redditi del pistoiese sono bassi e si percepiva il più alto importo toscano di reddito di cittadinanza, che significa scarsa possibilità al consumo. Pistoia è demograficamente la più ’vecchia’ della Toscana. E rischia di diventare città dormitorio: non solo per turisti, ma anche per cittadini". "Questa amministrazione ha puntato al consenso immediato, senza preoccuparsi dei cambiamenti in corso – ha affondato Riccardo Trallori, direzione regionale Pd –. Si è persa l’occasione di riqualificare il mercato. Serve concertazione con gli attori coinvolti. Il comune potrebbe intervenire con sgravi fiscali per chi investe".

Gabriele Acerboni