La creatività di Francesca Sarteanesi con ago e filo: "Almeno nevicasse", una perfomance per raccontarsi

Francesca Sarteanesi presenta "Almeno Nevicasse", performance nata da un laboratorio coinvolgente e creativo con partecipanti dell'U.L.E.P.E. di Pistoia. Un progetto che unisce arte e reinserimento sociale, sostenuto da importanti collaborazioni istituzionali e artisti di talento.

Francesca Sarteanesi presenta "Almeno Nevicasse". Oggi pomeriggio alle 18, al Funaro e con ingresso libero, la performance esito del laboratorio partito a gennaio e che ha visto coinvolti sei partecipanti tra persone in carico all’Ufficio Locale Esecuzione Penale Esterna U.L.E.P.E. e educatori del Comune di Pistoia. L’evento è stato possibile per la collaborazione tra Teatri di Pistoia e il Dipartimento di Giustizia Minorile e di Comunità del Ministero della Giustizia. Il percorso vede il sostegno di Fondazione Caript e la partecipazione del Comune di Pistoia. Il progetto "Almeno Nevicasse", ideato da Francesca Sarteanesi (che si avvale della collaborazione di Rebecca Ihle e con la partecipazione di Margherita Marzocchini), è anche un laboratorio per chiunque desideri esprimersi ma si è rivelato particolarmente adatto nel dover rivisitare e ricomporre un percorso di vita ricercando le parole che lo rappresentano più correttamente. E con maglioni, ago e fili, come kit di sopravvivenza, queste parole sono depositate, ricamate, liberate. "Tutto nasce nell’ottobre del 2018 in una giornata con quell’uggia dentro che non sai bene cosa sia - spiega Francesca Sarteanesi, attrice e autrice -. E allora con un filo colorato ho scritto su un vecchio maglione un piccolo grido, uno speriamo accada qualcosa, qualsiasi cosa: Almeno Nevicasse. I maglioni parlano. Hanno sempre qualcosa da dire". I partecipanti a questo progetto hanno affrontato improvvisazione, scrittura creativa, ricamo, messa in scena e movimento e danza (grazie al coreografo e ballerino internazionale Marco D’Agostin), mettendo a disposizione il loro vissuto, le loro idee e la loro grande capacità di relazione.

Gabriele Acerboni