
PISTOIA
I campioni analizzati sono stati 73 e in quasi tutti è stato riscontrato un valore al di sopra del limite di quantificazione. Fanno eccezione soltanto i campioni prelevati sui Torrenti Sestaione e Limestre. Come dire che gli unici corsi d’acqua non inquinati della nostra provincia stanno in montagna. Cioè proprio laddove non esistono i vivai. A confermarlo è il reporto Arpat, Agenzia regionale per l’ambiente, che, per il 2019, registra un peggioramento rispetto all’anno precedente. Non era semplice ma, seppur lieve, l’aggravamento dello stato di salute delle acque c’è stato.
La maggior parte dei superamenti degli standard qualità ambientali, sia come pesticidi totali che come singolo principio attivo, è dovuta al diserbante glifosate e al suo metabolita ampa, che hanno raggiunto concentrazioni notevoli. Il superamento degli standard di qualità ha interessato un significativo gruppo di corsi d’acqua, per i quali sussiste "un concreto rischio di non raggiungimento" degli obiettivi di qualità previsti dalla normativa comunitaria, nazionale e regionale.
Soltanto parzialmente diverse le conclusioni osservando un periodo più lungo. Dal 2016, infatti, il numero di stazioni che hanno superato i livelli è rimasto sostanzialmente invariato. In particolare il trend del parametro pesticidi totali risulta in diminuzione più o meno marcata in tutte le stazioni che monitorano i corsi d’acqua della piana vivaistica pistoiese, a eccezione del torrente Ombrone, in località Caserana, dove per il 2019 si riscontrano i valori più alti di sempre.
In conclusione, dal report Arpat 2019 emerge che "il raggiungimento dell’obiettivo di buono stato ecologico e chimico per la classificazione dei corpi idrici superficiali pistoiesi richiede interventi correttivi delle pratiche agricole, attuando, in particolare, le misure contenute nelle Linee guida di indirizzo per la tutela dell’ambiente acquatico e dell’acqua potabile e per la riduzione dell’uso di prodotti fitosanitari e dei relativi rischi nei ’Siti natura 2000’ e nelle aree naturali protette come previsto dal Piano d’azione nazionale per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari".