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Jean Papus Cherif, l’ingegnere elettronico Ma con il pallino delle bici (anche elettriche)

Il suo negozio a Montecatini diventa anche un’officina "Un settore del futuro"

Jean Papus Cherif è un giovane e talentuoso ingegnere elettronico originario della Guinea, stabilitosi in Italia da alcuni anni. Da qualche mese è anche diventato imprenditore, dopo aver aperto "Cherif Bike", il suo nuovo negozio di bici e bici elettriche a Montecatini, in via Garibaldi 34. Jean Papus, perché aprire un negozio di bici elettriche?

"I motivi sono tanti. Nel mio paese mi sono laureato in ingegneria, per cui non mi manca l’esperienza per lavorare, riparare e vendere questi oggetti. Un altro motivo è la validità del prodotto: le bici elettriche stanno rivoluzionando il modo di muoversi in Italia e nel mondo, e penso che sia importante investire in questo tipo di prodotto che è il presente e il futuro della mobilità. E poi io non le vendo solo, le riparo anche. La mia è sia un negozio che un’officina... e se uno non riesce a muovere la bici, io lo posso aiutare andando a domicilio".

Quella della bici elettrica è un mercato in espansione... "Esattamente. Le bici elettriche sul mercato permettono performance sempre migliori, quelle di adesso fanno 140 km con tre ore di ricarica. Sono mezzi belli e affascinanti che saranno sempre più richiesti e utili". Che doti servono per fare questo lavoro? "Esperienze con le bici, con la meccanica e con i motori elettrici. E poi c’è il sacrificio e l’attenzione alla soddisfazione del cliente: io da a tutti il mio numero di cellulare, così da poter aiutare loro anche nel servizio post-vendita o magari con delle modifiche che possiamo fare alla bici dopo che il cliente l’ha comprata" Che collaboratori cerca? "Al momento lavoro da solo ma, se ci sarà l’occasione, vorrei avere al mio fianco persone che condividono la mia stessa filosofia di voler aiutare a cambiare la mobilità con le bici elettriche. Credo profondamente in questo mezzo. E poi serve fiducia, visto che ho anche altri progetti professionali...". Ad esempio? "Vorrei portare la mia esperienza professionale che sto maturando qui in Africa. Anche lì c’è bisogno di un cambio di passo tecnologico e di mobilità. La mia ambizione è portare tutto questo, insieme all’informatica industriale, nel mio paese. Sento il bisogno di seguire questa mia ambizione professionale, significa molto per me".

Francesco Storai