
Il sindaco di Serravalle Patrizio Mungai
Pistoia, 5 settembre 2015 - Con l’approvazione della modifica alla convenzione stipulata avrebbero avvantaggiato illegalmente la società Tennis club Onlus per la gestione dei campi di Casalguidi. Per questo, due giorni fa tutta la giunta comunale, quasi tutti i consiglieri di maggioranza e il segretario generale sono stati raggiunti dall’avviso della Procura di prosecuzione delle indagini riguardo la vicenda. L’ipotesi di reato nei loro confronti è abuso d’ufficio. Una bufera giudiziaria quella che si è abbattuta sull’amministrazione comunale di Serravalle. Nel mirino dei magistrati, a seguito delle denuncie scattate da parte di alcuni politici del territorio, c’è la convenzione che il Comune ha siglato nel 2013 con la società che attualmente gestisce i campi da tennis di Casalguidi, una Onlus. Secondo gli inquirenti una modifica dell’accordo, approvata dal consiglio comunale nel 2013, avrebbe illegalmente avvantaggiato la controparte che fino a quel giorno si era mostrata inadempiente rispetto ai terminiconcordati. Coivolti tutti i consiglieri che in quella seduta alzarono «paletta verde» alla proposta formulata dalla giunta.
Sindaco e assessori avevano deciso, per non danneggiare i volontari che si occupavano degli impianti sportivi del tennis, di prorogare i termini per l’esecuzioni di alcuni lavori ancora incompiuti nonostante la convenzione lo prevedesse. Unico escluso da questa tornata di indagini risulta il consigliere Gianni Catalano (Pd) assente in quella seduta del consiglio comunale. Il sindaco Patrizio Mungai non nega quanto sta succedendo e rivendica l’onestà del proprio operato e di quello della maggioranza. «O modificavamo gli accordi o quella società senza scopo di lucro avrebbe chiuso – dice senza remore –. Come amministrazione abbiamo preferito tutelare il lavoro portato avanti brillantemente dalla società Tennis club Casalguidi che negli ultimi dieci anni ha risollevato le sorti dell’impianto in paese». La Onlus gestisce la struttura da più di dieci anni attraverso un project financing stipulato con l’ente comunale. In pratica il Comune paga alla società la gestione e parte degli investimenti realizzati per un totale di quasi 18 mila euro l’anno e dall’altra parte la società si impegna a realizzare opere che possano far crescere la struttura. Il «nodo» arriva quando al rinnovo della convenzione, la Onlus si mostra inadempiente sugli impegni presi costringendo l’amministrazione a rivedere l’accordo. E’ in quel momento che la giunta decide di proprogare i termini per realizzare alcune infrastrutture.
«Avevano preso degli impegni con le banche – tuona Mungai – Si tratta di gente che ha sempre lavorato bene. Li avremmo rovinati. Il Comune non deve essere un ente che distrugge ma supporta». La modifica allora non passò inosservata agli occhi di alcuni politici del territorio che subito presentarono le loro rimostranze alle forze dell’ordine. Da quel momento scattarono le prime perquisizioni. Varie volte la Guardia di finanza è stata avvistata negli uffici del Comune. Infine la comunicazione di qualche ora fa. Sindaco, segretario, giunta e consiglieri sotto indagine, almeno per i prossimi sei mesi.
Michela Monti