Inceneritore, posti di lavoro e salute: "Sono temi da non contrapporre"

La posizione di Insieme per Montale e Agliana in Comune, Sinistra Italiana e Rifondazione Comunista "La chiusura dell’impianto fu votata nel 2019. E nessuno si era posto il problema del futuro dei dipendenti".

Inceneritore, posti di lavoro e salute: "Sono temi da non contrapporre"

Inceneritore, posti di lavoro e salute: "Sono temi da non contrapporre"

"E’ da amministratori irresponsabili sollevare la questione dei posti di lavoro all’inceneritore e contrapporre l’interesse dei lavoratori ad una nuova politica dei rifiuti". E’ la posizione espressa da due gruppi consiliari, Insieme per Montale e Agliana in Comune, e da due forze politiche: Sinistra Italiana e Rifondazione Comunista di Montale. " Il Comunicato delle organizzazioni sindacali – sostengono i quattro soggetti firmatari di un documento comune - con il quale viene pubblicamente denunciato il rischio che vengano perduti posti di lavoro in conseguenza della chiusura dell’impianto di Montale è l’ulteriore dimostrazione della totale irresponsabilità degli Amministratori dei Comuni proprietari. Chiediamo, a chi, per ben due campagne elettorali ha promesso la chiusura dell’impianto: non vi eravate posti il problema della difesa dei posti di lavoro?". Le quattro forze politiche incalzano ancora gli amministratori dei Comuni della piana ricordando che il 24 luglio 2019 il Consiglio Regionale approvava una mozione con la quale veniva stabilito "di confermare in sede di prossima revisione del Piano rifiuti, la previsione relativa alla chiusura dell’impianto di termovalorizzazione di Montale al 2023, e domandano "dall’approvazione di quella mozione non vi siete preoccupati del futuro dei lavoratori?".

"Quale credibilità possono avere per i lavoratori e per i cittadini – si chiedono ancora i firmatari – quegli amministratori che, dopo il voltafaccia effettuato e dopo aver dimostrato il proprio disinteresse per il futuro dei lavoratori, intendono ricandidarsi per un nuovo mandato ed i Partiti che li ripropongono?" . Le quattro forze politiche denunciano anche "il comportamento irresponsabile delle tre Amministrazioni che stanno deliberatamente tentando di ingannare i cittadini con la promessa di un referendum, che non è ad oggi concretamente realizzabile, al solo scopo di prendere tempo e fare in modo che, intanto, l’impianto di Montale venga inserito nel piano regionale di gestione dei rifiuti rendendo di fatto impossibile la sua chiusura. Noi respingiamo il tentativo irresponsabile – aggiungono - di contrapporre la realizzazione di una nuova politica dei rifiuti all’interesse dei lavoratori e chiediamo che le tre Amministrazioni assumano un formale impegno con le organizzazioni sindacali che, in caso di chiusura dell’impianto, nessun posto di lavoro andrà perduto e che i lavoratori vengano riassorbiti da Alia, società della quale i tre Comuni sono soci e nel cui Consiglio di Amministrazione siede l’Amministratore Unico del CIS. Ci sarebbero tutte le condizioni per difendere i posti di lavoro – concludono i firmatari - quello che manca sono Amministratori abbastanza seri e credibili da poter farsene carico".

Giacomo Bini