REDAZIONE PISTOIA

Le grandi aziende a Pistoia: "Il segreto è la famiglia" / FOTO

Ieri al Vannucci Nursery Campus il terzo forum "Grandi imprese familiari italiane"

Vannucci Nursery Campus

Pistoia, 6 settembre 2016 - Se l'economia italiana ha una speranza di potercela fare, questa speranza passa per forza dalle imprese familiari. E’ chiaro il segnale che arriva dal terzo forum «Grandi imprese familiari italiane» che si è tenuto ieri all’interno del Vannucci Nursery Campus. Presenti, oltre al padrone di casa Vannino Vannucci, Federica Landucci, Massimo Carrara, Claudia Rovagnati e Federico Ghizzoni (ex ad di Unicredit). Grandi aziende, tutte con un unico denominatore, ovvero la presenza di un nucleo familiare alla base, in grado di trasmettere valori che si ripercuotono non solo sui collaboratori e dipendenti, ma anche sulla clientela finale. «E’ grazie a questi valori – ha spiegato Vannucci – se riusciamo a uscire dai confini locali, pur con un settore di nicchia come il vivaismo, in grado comunque di esportare in 60 paesi e dare lavoro direttamente a 5mila persone, che diventano 10mila se consideriamo l’indotto». Dell’esperienza dell’azienda di famiglia ha parlato Federica Landucci: fondata nel 1925 si è specializzata in macchine per la trafilatura della pasta, che esporta in 65 paesi riuscendo a creare attrezzature in grado di produrre 2mila tipi diversi di pasta. «Da Pistoia – ha ricordato – passa il 70% del mercato mondiale delle trafile per pasta. E la pasta si conferma un prodotto globale anche per il costo contenuto del prodotto».

Sempre del territorio anche le Cartiere Carrara che, come ha spiegato Massimo Carrara, sono in grado di produrre 2mila metri di prodotto al minuto. «Siamo alla quinta generazione – ha raccontato –: le prime produzioni risalgono al 1873 e da tempo ci siamo specializzati nel consumo professionale. Esportiamo in 44 paesi e il nostro fatturato è diviso equamente tra Italia e resto del mondo». Claudia Rovagnati ha invece raccontato alla platea, riunita sotto uno spettacolare tendone che richiamava quello di un circo montato all’interno del Campus, che la svolta all’azienda di famiglia fu dovuta all’intuizione nel dopoguerra del marito di marchiare direttamente i prodotti sulla cotenna, così da garantirne la provenienza anche una volta aperta la confezione. La signora Rovagnati ha anche raccontato la nascita del rapporto di sponsorizzazione con Mike Buongiorno: «Prima di accettare l’incarico Buongiorno ci chiese se davvero i nostri prodotti erano i migliori. Mio marito gli rispose di sì e da allora diventammo inseparabili». 

L’ultimo intervento è andato all’ex ad di Unicredit Federico Ghizzoni. «Il problema delle imprese italiane – ha spiegato – è che sono tante, piccole, belle, ma non sufficientemente competitive sui mercati. Gli investimenti non sono ripartiti, c’è un problema anche politico, bisogna incentivarli: l’imposizione fiscale in Italia è decisamente più alta rispetto a quello degli altri paesi che sono i nostri maggiori competitor, ma c’è anche un aspetto di fiducia e di credere nella propria impresa e nel proprio Paese»