Il testo di Scurati per ricordare. Adelmo Santini

Gabriele Tognielli, pronipote del partigiano Adelmo Santini, conclude le celebrazioni del 25 aprile ad Agliana leggendo il monologo di Antonio Scurati. Polemiche politico-ideologiche e omaggi alla Resistenza caratterizzano l'evento.

Il testo di Scurati per ricordare. Adelmo Santini

Il testo di Scurati per ricordare. Adelmo Santini

AGLIANA

La lettura del monologo sul 25 aprile di Antonio Scurati, da parte di Gabriele Tognielli, 26 anni, pronipote del partigiano Adelmo Santini, fucilato dai nazifascisti il 25 agosto 1944, ha concluso le celebrazioni del 25 aprile ad Agliana. Gabriele Tognielli, figlio di una nipote di Adelmo Santini, ha letto appassionatamente il monologo, al centro di una polemica politico-ideologica perché l’intervento dello scrittore Antonio Scurati era stato previsto e poi cancellato su Rai 3. Al termine un lungo appaluso del pubblico. Adelmo Santini, soprannominato "Il Biondino", era nato ad Agliana il 26 ottobre 1927 e quando fu ucciso, a Groppoli, nel comune di Serravalle pistoiese, non aveva ancora compiuto 17 anni. Ad Agliana, il monumento a lui dedicato è in via Don Milani a Spedalino e da lì, con la deposizione di una corona, sono partite le celebrazioni del 79° anniversario della Liberazione, organizzate da Anpi e comune di Agliana. Un lungo itinerario con soste in omaggio ai tanti cippi e monumenti. Hanno partecipato gli studenti del Comprensivo Sestini. Il sindaco Luca Benesperi, ha ricordando la "Liberazione dalla dittatura fascista" ha rivolto un pensiero alle tante popolazione che vivono ancora in guerra. "Conflitti non meno dolorosi perché sono lontani – ha detto Benesperi -. La parola ora è pace, c’è il dovere di percorrere una via diplomatica che porti pace e libertà. Sempre meglio una democrazia imperfetta che una dittatura. Ai giovani dico amate la Patria, servite la Nazione senza lasciarvi traviare". Il vice presidente Anpi di Agliana, Antonio Gigliotti, ha concluso dicendo: "La Resistenza ci ha dato la libertà, manteniamola". Piera Salvi