"Il San Jacopo ai tempi del covid" Il libro che ripercorre la pandemia

Una pubblicazione per "Raccontare e ricordare quanto accaduto nell’ultimo biennio all’ospedale pistoiese". Le testimonianze e le emozioni dei primi pazienti. Di Rienzo: "Un momento drammatico per tutti noi"

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"Questo libro nasce dal desiderio, dal bisogno e dall’urgenza di ricordare ciò che è accaduto all’Ospedale San Jacopo di Pistoia durante la pandemia scatenata dal nuovo Coronavirus, con la convinzione che le notizie diffuse dalle fonti ufficiali abbiano maggiore validità rispetto a quelle manipolate e contengano informazioni più utili, per coloro che verranno, rispetto ai racconti basati sul semplice ‘sentito dire’ o alle assodate falsità". E’ questa la premessa della pubblicazione "L’Ospedale San Jacopo al tempo del Covid". Presentato nei giorni scorsi nell’atrio dell’ospedale cittadino, il libro è stato realizzato dall’Associazione "‘9cento" e dalla Direzione Sanitaria, con il sostegno di fondazione Caript, fondazione Santa Maria Nuova onlus e Ge.Sat.

Oltre a pazienti, operatori sanitari e tecnici, erano presenti le autorità cittadine e provinciali insieme alla direttrice sanitaria dell’ospedale Lucilla Di Renzo, il presidente dell’Associazione "‘9cento" Luca Bertinotti, il presidente della fondazione Caript, Lorenzo Zogheri, il presidente della fondazione Santa Maria Nuova, Giancarlo Landini, il direttore della struttura complessa di assistenza infermieristica pistoiese Paolo Cellini e il direttore della struttura operativa Monica Chiti. "Volevamo lasciare traccia – ha spiegato Bertinotti, coautore dell’opera –, una testimonianza storica di quello che è successo durante la prima e la seconda ondata della pandemia, dal marzo del 2020 al giugno del 2021. Raccontare i fatti dal punto di vista tecnico ma anche statistico – aggiunge – con una grande parte dedicata a quest’ultimo aspetto, perché i numeri contano. Poi una parte emozionale, fotografica. Infine la voce dei pazienti, i co-protagonisti indiscussi di questo racconto". Anche Gaspare Pascucci, uno dei primi ricoverati a marzo 2020, ha portato la sua testimonianza e ringraziato tutto il personale sanitario e non: "Queste persone mi hanno supportato non solo da un punto di vista sanitario ma anche umano – ha raccontato –. È importante ricordarlo perché durante la pandemia i sanitari erano gli angeli, poi ce ne siamo dimenticati".

"Ho fatto 16 giorni di ospedale – prosegue Pascucci –. Sono arrivato in condizioni abbastanza critiche, respiravo a un terzo delle capacità. Fortunatamente ne sono uscito grazie agli operatori sanitari che sono un’eccellenza del nostro Paese". "Questo libro nasce dal grande desiderio di ricordare un momento drammatico della storia della sanità e di tutti noi – ha detto la dottoressa Di Rienzo –. Anche in una fase difficile della propria vita professionale e privata si può dare il massimo quando si crede nella propria professione. E testimoniare attraverso documenti, emozioni, anche raccolte da pazienti è stato simbolicamente il dono che gli operatori sanitari vogliono fare anche alla cittadinanza".

"Questo libro è un messaggio fatto di tanti sentimenti, espressione della professionalità e di impegno, che racconta anche il percorso che operatori sanitari, medici ma anche addetti alle sanificazioni, hanno fatto dall’arrivo della pandemia – ha concluso la vicesindaco Anna Maria Celesti –. Persone che hanno scelto una professione dove si butta sul cuore. Ed è quello che hanno fatto all’arrivo di un virus sconosciuto che improvvisamente travolge e sconvolge la vita delle persone e delle loro famiglie e che ha portato la rivoluzione all’interno dell’ospedale tramutandolo in una sorta di “ospedale da guerra”. Rimodulazione di tutti i posti letto, la chiusura dei reparti ai visitatori, aperture di letti di terapia intensiva e subintensiva. Qualcosa di impensabile e imprevedibile".

Gabriele Acerboni