REDAZIONE PISTOIA

Il rebus dell’asilo nido gratuito "Qui vale per il secondo anno" L’assessore: "Non è vero"

Dopo la protesta di un genitore, l’interrogazione di due consiglieri del Partito Democratico. Benedetta Menichelli: "Recepita la normativa regionale, non c’è nessun nuovo requisito".

Asilo nido gratuito sì o no? Secondo quanto dichiarato dallo stesso presidente della regione Giani sì. Ed è stato annunciato non solo in un video ma anche messo nero su bianco su un decreto della regione stessa. Cosa che però sembrerebbe non condividere in toto il comune di Pistoia, in quanto in una circolare dell’ufficio Educazione e istruzione del 19 di maggio inviata alle famiglie degli utenti frequentanti gli asili, dichiara che "si specifica che possono presentare domanda i nuclei familiari con bambini e bambine residenti in Toscana (…) che frequentano dal precedente anno educativo servizi educativi alla prima infanzia comunali". Ed è proprio quest’ultima la frase della discordia. Questo vincolo sarebbe stato inserito dal comune di

Pistoia ma non rispecchierebbe la linea tracciata dalla Regione. Diverse le famiglie interessate tra cui quella di un nostro lettore, Luca M. che segnala: "mio figlio è al primo anno di iscrizione, quindi secondo loro non ci spetterebbe il sussidio della Regione - racconta il padre col figlio di un anno -. A nostra richiesta l’asilo stesso ci ha risposto se avessimo letto attentamente la circolare del comune. Sono anche andato ad un incontro pubblico con l’assessore alle politiche sociali della regione Toscana alla quale ho chiesto se fosse a conoscenza della circolare del comune di Pistoia e mi ha risposto che non rispettava il loro bando e che avrebbero provveduto a chiedere loro rettifica al comune. Ma io al momento non ho ricevuto nessuna nuova comunicazione". Del tema si sono occupati anche i consiglieri di opposizione del Partito Democratico. "Famiglie che si apprestano per la prima volta a fare la domanda per il servizio per l’infanzia per i loro figli ci hanno chiesto spiegazioni - affermano i consiglieri Boanini e Bottacci -. Per accedere al contributo, secondo quanto scrive il comune di Pistoia, serve aver frequentato il servizio nido anche l’anno precedente. Abbiamo letto gli atti della Regione e non abbiamo trovato questo requisito, vorremmo capire meglio chi lo ha introdotto e perchè. L’assessora Menichelli (foto) dovrebbe spiegarci la ragione di tale scelta che ci sembra del tutto priva di senso. Inoltre - domandano i due consiglieri - vorremmo sapere quante sono le risorse che il Comune e la destra pistoiese hanno investito a bilancio per questa misura. Non vorremmo che le risorse regionali fossero le uniche a sostegno delle famiglie e delle giovanissime generazioni. Far conciliare - concludono Boanini e Bottacci - la vita lavorativa con la famiglia è un’impresa non semplice e la Regione Toscana ha deciso di investire con una misura sociale rivolta alle coppie, giovani e non, che intendono costruirsi un futuro. L’atteggiamento del Comune ci sembra ambiguo e ce lo confermano lo stupore e il disappunto delle famiglie che ci hanno contattato. Serve trasparenza e chiarezza. Ci aspettiamo chiarimenti dall’assessora Menichelli e dal sindaco Tomasi". E una risposta è arrivata all’interrogazione dei due consiglieri del Pd e porta la firma proprio dell’assessora Menichelli e dice che "la normativa regionale è stata recepita (...) e che il servizio educazione e istruzione non ha introdotto alcun nuovo requisiti di accesso. Inoltre il Comune, avendo rette basse e calmierate su base lsee, non dovrà sostenere ulteriormente la frequenza perché già totalmente ricompresa nelle misure bonus Inps e nidi gratis". Al momento, seguendo le carte di Comune e Regione, l’enigma iniziale non sembra risolto.

Gabriele Acerboni