Il Quatuor Modigliani, una serata "italiana"

In programma opere di Puccini, di Verdi, ma anche Mozart e Wolf. Il concerto per la stagione cameristica stasera Palazzo De’ Rossi .

Il Quatuor Modigliani, una serata "italiana"

Il Quatuor Modigliani, una serata "italiana"

L’Italia attraverso il quartetto per archi: questo il tema del concerto del Quatuor Modigliani, protagonista del penultimo appuntamento della stagione cameristica dei Teatri di Pistoia, Stasera alle 20.30 al Saloncino della Musica di Palazzo de’ Rossi. Il prestigioso ensemble, fondato nel 2003 a Parigi, è composto da Amaury Coeytaux e Loïc Rio ai violini, Laurent Marfaing alla viola e François Kieffer al violoncello. È considerato uno dei migliori quartetti al mondo ed ha festeggiato lo scorso anno il ventennale della sua attività. Invitato in tutto il mondo nelle più prestigiose sale e manifestazioni di musica da camera, ha avuto l’onore nel 2017 di essere il primo quartetto in assoluto a suonare nella prestigiosa sala della Elbphilharmonie di Amburgo. I membri del Quartetto, grazie alla generosità e al supporto di sponsor privati, si esibiscono con quattro eccezionali strumenti italiani: un violino Stradivari del 1715, un violino Giovanni Battista Guadagnini del 1780, una viola Luigi Mariani del 1660 ed un violoncello Matteo Goffriller del 1706. In occasione della tournée mondiale in corso di svolgimento che ha come motivo conduttore l’italianità nel repertorio cameristico, il Quatuor Modigliani ha commissionato alla giovanissima ma già affermata compositrice Elise Bertrand, classe 2000, un pezzo strutturato su un tema italiano, "Lui e loro", presentato in prima assoluta nell’ottobre dello scorso anno al Concertgebouw di Amsterdam.

Il programma del concerto comprende poi il Quartetto K 156 di Mozart, il secondo dei sei "Milanesi" scritti a 17 anni durante il suo terzo e ultimo viaggio in Italia che ebbe come tappa principale Milan. A seguire, la "Serenata Italiana" di Hugo Wolf, una delle poche opere non vocali del compositore viennese famoso per i suoi lieder, datata 1887. La breve composizione si ispira al romanzo "Vita di un perdigiorno" dello scrittore romantico Joseph Eichendorff, il cui protagonista è un giovane violinista che lascia la terra natia e il padre brontolone in cerca di fortuna, e fa riferimento a una serenata italiana suonata da una piccola orchestra, il cui tema principale è tratto da un’antica melodia suonata con il piffero. Il resto del concerto è un tributo alla grande tradizione del melodramm. Tra le opere, la breve e malinconica elegia "Crisantemi" di Giacomo Puccini, scritta nel 1890 in memoria del duca Amedeo di Savoia, i cui due temi, sono riutilizzati nell’ultimo atto di Manon Lescaut. Come epilogo, il Quartetto in mi minore di Giuseppe Verdi, scritto nel 1873 a sessant’anni durante le pause di alcune recite di Aida a Napoli come risposta in musica alla polemica dilagante in Italia in quel periodo storico, che contrapponeva la volgare opera lirica alla superiorità della musica strumentale d’oltralpe. Info: Biglietteria Teatro Manzoni 0573 991609 – 27112 [email protected]

Chiara Caselli