Il primo tassello verso "The green valley"

Grande successo per il workshop di Confcommercio Pistoia–Prato per disegnare una nuova identità territoriale in chiave verde

Un workshop estremamente partecipato, denso di riflessioni e spunti pratici per la costruzione di un’identità green sui territori di Pistoia e Prato: erano una trentina i grandi decisori pubblici e privati che si sono riuniti nella sede di viale Adua di Confcommercio. Il pretesto è stato fornito dal primo tassello utile nell’ambito del percorso lanciato da Confcommercio Pistoia–Prato e che, mediante il coinvolgimento di tutti gli stakeholder dei due territori, potrebbe portare alla costituzione di un brand The Green Valley. Il workshop, intitolato "Destination Management Organization – Disegniamo insieme una nuova identità territoriale" ha rappresentato, dunque, l’incipit operativo del Piano strategico di competitività per le province di Pistoia e Prato, il documento presentato per la prima volta dall’Associazione lo scorso mese di luglio.

Ai tavoli, per impostare una nuova e condivisa traiettoria di attrazione turistica – fondata appunta sulla vocazione green – si sono presentati, per il versante istituzionale, Aldo Cursano (presidente Confcommercio Toscana), Daniele Barbetti (presidente Federalberghi Toscana), Rodolfo Tomada (presidente Federalberghi Prato), Massimo Giusfredi (direttore Apam), gli assessori Gabriele Sgueglia e Alessandro Sabella (Pistoia), Gabriele Bosi (Prato), Alessandro Lumi e Alessandra Bartolozzi (Montecatini), Dario Di Giacomo (Carmignano) e Clio Cinotti ( San Marcello). Con loro, in un brainstorming di oltre sei ore, Daniele Bosi (Camera di Commercio), Roberto Macrì (Fondazione Cariprato), Giuseppe Gherpelli (Atp), Lorenzo Zogheri e Francesca Vannucci (Fondazione Caript), oltre a membri della Giunta Confcommercio e alle funzionarie pratesi Antonietta Spadaccino e Lucilla Righi. A tirare le fila della giornata è stata Strategique, think-tank basato ad Harvard e diretto dal professor Fernando G. Alberti, per mesi al fianco di Confcommercio nell’elaborazione del Piano strategico. Un lavoro, quello di venerdì, coordinato anche dalla Dottoressa Federica Belfanti, ricercatrice Strategique.

E’ emerso è un quadro composito. Suddivisi in piccoli gruppi, gli intervenuti sono stati resi attori di un processo di Design Thinking, con l’obiettivo di sviscerare proposte attrattive per il territorio, declinate in chiave green. Alberti ha introdotto i risultati emersi dalla minuziosa analisi – durata 7 mesi – che ha condotto all’elaborazione del Piano. Una fotografia preoccupante, che vede Pistoia e Prato notevolmente attardate su base nazionale per quel che concerne tutti i maggiori indicatori correlati alla competitività. "È di tutta evidenza – ha commentato il professore – come questo territorio necessiti di sviluppare una serie di potenzialità ancora inespresse per evitare di impoverirsi ulteriormente. Per renderlo attrattivo, è necessario interrogarsi sugli elementi di unicità che lo caratterizzano, fortificando i punti di forza e creando partecipazione dal basso. Noi abbiamo individuato nel lato green di entrambe le province un’anima complementare e ideale. Pistoia per la sua dimensione naturale e per il florovivaismo; Prato per le pratiche di economia circolare che permeano le imprese e la città nel suo complesso. Crediamo che si tratti di un patrimonio inestimabile – conclude Alberti – intorno al quale costruire una proposta condivisa" "Con questo workshop – dice Gianluca Spampani, presidente di Confcommercio Pistoia e Prato – abbiamo dato seguito alla prima tra le linee strategiche per lo sviluppo competitivo, in chiave green, dei nostri territori. La creazione di una DMO rappresenta la prima tappa per sviluppare una maggiore e più qualificata attrazione turistica sui nostri territori. Un’esigenza pressante. È un’operazione che, inserita all’interno del lavoro sul brand Green Valley, promette di fornire alle nostre province quei caratteri di managerialità necessari per impostare una promozione moderna e adeguata. La grande ed eterogenea partecipazione ai tavoli – conclude – denota l’esistenza di una volontà comune: un bene, poiché il percorso può essere intrapreso soltanto insieme a tutti i portatori di interesse. Abbiamo davanti un’occasione unica".

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