REDAZIONE PISTOIA

Il pioppo ai raggi X

Il commento di Ferrini docente di Arboricoltura all’Università di Firenze "Radici troppo corte"

"Certo, saranno i periti a dover far luce sulle reali condizioni dell’albero. Ma dalle foto si può ipotizzare che quel pioppo aveva qualcosa che non andava". A parlare è Francesco Ferrini (nella foto), professore ordinario di Arboricoltura generale all’Università degli Studi di Firenze. "Quello che mi colpisce da una prima analisi delle foto – spiega Ferrini – è che quel pioppo sembra avere poche radici. Probabilmente sono state tagliate per consentire la costruzione del marciapiede. Inoltre si vede che è stato ’capitozzato’ (tecnica di potatura che prevede il taglio dei rami sopra il punto di intersezione con il tronco, ndr) e presenta quindi una crescita sbilanciata in altezza e quindi minor stabilità strutturale. Anche il fatto che ci siano molte piante intorno comporta che questi alberi si sviluppino verso l’alto per cercare la luce". "Il pioppo – prosegue Ferrini – è una specie di per sé soggetta a problemi strutturali. Se ci aggiungiamo un limitato volume di terreno a disposizione dell’apparato radicale e un evento estremo, capiamo come sia stata possibile questa tragedia. In quella zona, inoltre, negli ultimi anni la falda idrica si è molto alzata e può darsi che l’apparato radicale sia stato assai indebolito. Il pioppo è una specie autoctona che cresce in poco tempo, stocca tanta anidride carbonica, ma ha un ’ciclo’ veloce, può facilmente presentare problemi strutturali legati anche ad attacchi di funghi e dovrebbe essere sostituito dopo non più di 40-50 anni, se ci sono dei potenziali target che l’albero potrebbe colpire qualora cadesse".

"Non dimentichiamoci mai – conclude Ferrini – che le piante non sono pericolose in quanto tali, ma hanno bisogno di una continua manutenzione. Serve, infine, grande attenzione quando si vanno a fare lavori che vanno a incidere sulla pianta".

Davide Costa