
Abiti tradizionali di fine Ottocento italiani, spagnoli, estoni, portoghesi e sloveni, che saranno tutti raccolti in un libro che verrà pubblicato entro la fine dell’anno scolastico. Il liceo artistico Petrocchi partecipa ad un progetto Erasmus importante che porta Pistoia in questi giorni ad avere visibilità internazionale. Sedici docenti, tra cui due presidi, provenienti dalla Spagna, dal Portogallo, dall’Estonia e dalla Slovenia sono ospiti della scuola guidata dalla preside Elisabetta Pastacaldi per portare avanti il progetto pensato ed ideato nell’ambito del programma europeo Erasmus. Si tratta del secondo meeting organizzato per riuscire nell’intento dopo il primo avvenuto a Tenerife.
"Siamo contenti di avere questi insegnanti a Pistoia – spiega Pastacaldi – E’ un momento di speranza perché siamo ripartiti con le nostre attività che si erano bloccate a causa della pandemia. I professori sono tutti visibilmente emozionati per questo. Sono tornati a viaggiare, ci siamo rivisti di persona".
L’obiettivo del progetto, è quello di realizzare degli abiti tipici, dei Paesi che partecipano, della fine dell’800: abiti europei che verranno poi messi insieme in un’inedita pubblicazione. Dopo la realizzazione, tutto il materiale ottenuto sarà raccolto, infatti, in un libro che verrà messo a disposizione degli studenti delle scuole sia in lingua inglese che in italiano. Vest-Erasmus, più in generale, è un progetto europeo di innovazione collaborativa il cui obiettivo principale è lo studio, la diffusione e il rafforzamento di una risorsa del patrimonio importante quanto l’abbigliamento tradizionale europeo. Il liceo Petrocchi ha scelto per la propria pubblicazione l’abito tradizionale del pastore sardo.
A lavorare al prodotto finale ci sono otto docenti, tra cui la preside Elisabetta Pastacaldi. C’è chi si occupa della stoffa, chi della selezione dei metalli per i gioielli, c’è poi tutta la parte grafica per le foto che serviranno nel libro e infine naturalmente i docenti di lingua inglese si occuperanno di tradurre tutto il percorso svolto. "Fino a venerdì ci vedremo quotidianamente per capire a che punto è il lavoro di ogni scuola – sottolinea Pastacaldi – Un modo per confrontarci su come continuare. Non sarà questo l’ultimo incontro. A novembre è previsto un ulteriore meeting in Slovenia. Ad aprile nuovo incontro in Estonia e infine dovremmo arrivare alla pubblicazione dei lavori".
Capofila del progetto è Tenerife da dove tutto è partito. Per la scuola di piazzetta San Pietro è la terza occasione di partecipazione a bandi europei con l’isola spagnola. "Come risultato finale, nei due anni di durata del progetto, si otterrà un prodotto documentario di alto valore storico – spiegano gli organizzatori – che servirà da punto di partenza per futuri progetti collaborativi su altri elementi del patrimonio culturale europeo".
M.M.