Interno notte. Due coppie s’incontrano per consumare quello che avrebbe dovuto essere l’ultimo drink. Le chiacchiere diventano quasi aggressioni verbali, la casa si trasforma in un ring e quelle due coppie, Martha e George da un lato, Nick e Honey dall’altro, si trovano infine a combattere una guerra verbale pronta a smontare le maschere dietro cui ciascuno si nasconde. È un testo di grande potenza, un cult mondiale che porta la firma di Edward Albee (divenuto poi film nel 1966), a essere al centro del prossimo appuntamento di prosa al teatro Manzoni stasera, sabato 21 gennaio (ore 21) e domani, domenica 22, (ore 16). "Chi ha paura di Virginia Woolf?", questo lo spettacolo diretto da Antonio Latella in una produzione Teatro Stabile dell’Umbria che porta sul palco un cast di grande spessore composto da Sonia Bergamasco, Vinicio Marchioni, Ludovico Fededegni e Paola Giannini. Centrale in questa lettura suggerita da Latella, dalla stessa traduzione di Monica Capuani e dalla drammaturgia di Linda Dalisi è il tema della maschera: "Ogni personaggio ha una maschera costituita dal suo personale linguaggio, scudo e arma contundente al tempo stesso. In una società evoluta, il linguaggio, elemento nodale nel teatro di Albee, è la maschera sociale per eccellenza. E in quest’arte affabulatoria – scrive Capuani –, Martha e George sono dei virtuosi: giocolieri delle parole che mantengono fitta la cortina di fumo che per vent’anni ha avvolto il loro matrimonio e l’illusione del figlio (non ‘cambiato’ ma) inventato".
"Non posso non partire dal titolo per affrontare questo testo, per molti critici solo un gioco ironico, un rimando intellettualistico alle paure di vivere una vita priva di delusioni – scrive Latella nelle note di regia –. Una canzoncina che la nostra protagonista dissemina per tutto il testo, ‘Chi ha paura del lupo cattivo?’. Non posso credere che questa scelta, in un autore attento come Albee, sia solo un vezzo intellettualistico, dal momento che per sostituire la parola ‘lupo’ scomoda una delle figure intellettuali più importanti del novecento, Virginia Woolf. Woolf è un’autrice che crea un nuovo modo di narrare, un nuovo linguaggio. Una vera visionaria, una combattente instancabile per l’emancipazione femminile. Tanto di tutto questo si trovi nel testo, la Woolf è presente nei due protagonisti che fanno da specchio alla giovane coppia scelta come sacrificio di questo violentissimo e disperato amore, questo ‘jeu de massacre’". Un testo che da realistico diventa visionario per via della potenza del linguaggio: "Per la maniacalità della punteggiatura e per la visionarietà, dovuta ai fumi dell’alcool e alle vertiginose risate che divorano e fagocitano i protagonisti di questo testo" e che ritrova vigore anche nel cast: "non ovvio, non scontato, che possa spiazzare". Biglietti disponibili on line su www.bigliettoveloce.it o alla biglietteria del Manzoni (oggi dalle 11 alle 13 e un’ora prima dello spettacolo).
l.m.