Il corpo nascosto in un posto conosciuto da entrambi

Quel luogo lo conoscevano bene sia la vittima che il presunto assassinio, vale a dire padre e figlio in questa bruttissima storia: entrambi, anni indietro, avevano vissuto non lontano da quella via Campioni dove l’epilogo di questa vicenda, come in un cerchio che si chiude nel modo più crudele ed efferato di tutti, si è compiuta. Il corpo semi-carbonizzato di Massimiliano Matteoni è stato ritrovato nel bosco a pochi passi da quella via: una strada di collina lunga, che parte dalle pendici dei colli di Buggiano e sale su per chilometri, finendo per diventare via più stretta e dissestata. Poi, quella che ormai è una stradina, finisce per diventare un semplice tappeto di foglie gialle e ghiaia inerpicato su una collina, una sottile striscia transitabile larga appena per il passaggio di un’auto, tanto che i navigatori satellitari finiscono letteralmente per perderne traccia, ad un certo punto. Anche le immagini dallo spazio riprese dai satelliti non la mostrano più: si vede solo bosco, un tappeto ininterrotto di alberi e cespugli. L’immagine di un mezzo nella notte da cui viene scaricato un cadavere mette i brividi ovunque lo si immagini, ma quassù, tra queste colline silenziose e isolate, è ancora più macabra. Una scena degna della sceneggiatura di un giallo che, almeno in questo caso, ha restituito il reo confesso nel giro di poche ore. Pochissime le case che si incontrano, specialmente nella parte alta, a circa 300 metri di quota. Quelle poche persone che si incontrano lungo la via, a 24 ore dal macabro ritrovamento, giurano di non aver notato nulla di strano. "Questa è una zona tranquillissima – dicono –, abbiamo saputo dell’omicidio dai giornali, ma mai avremo creduto che avessero ritrovato il corpo quassù. Carabinieri e rilevamenti? Quassù non abbiamo visto nulla, siamo davvero sorpresi".

F.S.