LUCIA
Cronaca

"Il circo raccoglie cultura e la porta con sé" Francesca, un’acrobata sotto lo ’chapiteau’

Insegna l’arte circense sotto il tendone del Krom, alla Fallita: "Il mio sogno è diventato realtà e oggi tanti bambini vengono a imparare"

Lucia

Agati

Si arriva al Circo Krom attraversando la campagna di San Giorgio e poi le Quattro Strade, fino al vivaio abbandonato della Fallita, vicino ai Laghi Primavera, un’oasi di pace alle porte della città. Il tendone blu e giallo spunta all’improvviso tra gli alberi ed è qualcosa di molto simile a una visione. Un circo? Possibile? La realtà si fa da parte e si spalancano le porte di un’altra dimensione dove si è accompagnati da creature bizzarre che tracciano la strada verso lo chapiteau (capitello, in francese): ai circensi piace chiamarlo così, è più musicale di tendone. Sono macchine realizzate con il ferrovecchio, pezzi che provengono da biciclette, automobili, elettrodomestici, robot e draghi costruiti con tubi di scappamento, catene di trasmissione, cerchioni di ogni misura, affascinanti, e fantascientifici marchingegni donati al circo da uno scultore viareggino. C’è silenzio assoluto. Francesca arriva da un sentiero e si prepara ad accogliere i suoi allievi, perchè il circo si fa e si impara. Si impara la giocolieria, si imparano le acrobazie, si impara a vincere la paura di non farcela. E gli aspiranti circensi pistoiesi sono inaspettatamente, e incredibilmente, tanti. Francesca Genuizzi da Bergamo, nata nella Val Seriana il 27 ottobre 1979 e pistoiese per scelta. Qui studiano i suoi due figli adolescenti, qui rimarrà fino a che la sua anima errante la tratterrà, del resto gira il mondo da quando aveva diciotto anni.

Come è iniziata questa avventura?

"Qui c’erano rovi ovunque, buche ovunque. Il vivaio era abbandonato da quindici anni. Tutti i fossi si allagavano. Ci abbiamo lavorato tanto e lo abbiamo bonificato. Non c’è niente di facile. È difficile anche ottenere finanziamenti perché il circo contemporaneo è una materia complessa da trattare".

Lei cosa fa nel circo?

"Sono acrobata aerea e trampoliere. Faccio giocoleria e canto. Sono completamente autodidatta. Ho imparato da sola e ho fatto tanto spettacolo di strada. È un sogno che si è manifestato fin da quando ero piccola. Il circo mi è sempre piaciuto. E finalmente ho potuto comprare il tendone. Per me è molto importante la possibilità di esprimersi artisticamente e fare così il lavoro che mi piace. Formalmente siamo un’associazione sportiva che si chiama Connecting People e io ne sono la presidente".

Oltre agli spettacoli, sotto lo chapiteau del Krom lei fa anche lezione di arte circense...

"Dentro il Circo Krom c’è la scuola. Abbiamo venti bambini che vengono a imparare la giocoleria e altri sedici ragazzi che fanno lezione di acrobazia aerea, a terra ed equilibrismo".

E la paura di cadere?

"Nel circo ogni cosa che fai è rischiosa. Ma le attività che proponiamo hanno successo, perché, nonostante tutto, è bellissimo. Il circo è formativo e aiuta a prendere consapevolezza del proprio corpo attraverso l’espressione artistica. Con il circo si pongono le basi e poi ci si esprime oltre rispetto alla ginnastica artistica. Ognuno cresce con sé stesso, ma insieme agli altri nello spettacolo".

Qual è l’atteggiamento dei bambini che fanno acrobazie?

"Nell’acrobazia aerea c’è stato un boom. Noi la facciamo sui tessuti e sul cerchio, da altezze giuste e con i materassi. Non abbiamo il trapezio. Alcuni bambini non hanno paura e vanno, altri prendono fiducia a poco a poco e poi vanno anche loro".

Lei arriva dal Nord e ha girato il mondo, come si sente ora che è diventata pistoiese?

"Sono nordica, ma del Sud. Sapevo che Pistoia non sarebbe stata una piazza facile, ma è a misura d’uomo ed è una chicca. Bellissima".

Cosa ha significato per lei viaggiare così tanto?

"Viaggiare significa tanta ricchezza e la capacità di vedere che ogni cultura è bella nella diversità, significa aprirsi e imparare mentalità più fluide ed elastiche, dove i confini sono una assurdità".

Fra pochi giorni il tendone sarà smontato...

"Ci avviciniamo al nostro ultimo spettacolo, poi smonteremo, perchè così vuole la normativa per i circhi come il nostro. Abbiamo trascorso momenti molto difficili durante le varie fasi dell’emergenza sanitaria. Ci siamo un po’ più arrabattati, essendo associazione sportiva, quando eravamo in zona arancione. Ora va decisamente meglio. Il pubblico pistoiese ha imparato a conoscerci e ora il telefono squilla sempre per le prenotazioni".

Quindi partirete?

" No, rimarremo a vivere a Pistoia. In questi giorni sto cercando una palestra dove poter continuare la scuola di acrobazie in attesa di rimontare il tendone".

Cos’è il circo Francesca?

"Il circo è prendere e raccogliere la cultura del posto, e portarla in giro. Il circo è cultura".