
L’incontro si svolgerà sabato 14 nella sede della Pro Loco di Prunetta
Non si placa il dibattito sull’ex colonia Ipost di Prunetta, costruita nel 1974 dalla Pessina Costruzioni e poi abbandonata nel 1997. Se ne parla sabato 14 giugno alle ore 15, nei locali della Pro Loco di Prunetta, nel corso di un’assemblea pubblica convocata da Legambiente Pistoia con Pro Loco Prunetta, Pro Loco Prataccio e Croce Verde Prunetta per discutere delle iniziative da intraprendere. Dall’ormai lontano 1997 la vicenda è andata a ingarbugliarsi sempre di più, fino a che, all’inizio di quest’anno, Legambiente ha interessato la Procura della Repubblica di Pistoia presentando un esposto dove si denunciava la presenza di amianto e il rischio di inquinamento del suolo e delle acque. "Da allora – si legge nella convocazione all’assemblea di sabato – si rileva la presenza di operai che smaltiscono materiale, ma nessun intervento concreto di Arpat per il pericolo amianto". Gli argomenti all’ordine del giorno spaziano dall’aggiornamento sulla situazione dopo l’esposto alla Procura e l’apertura delle indagini, all’interessamento diretto di Arpat che si è rivalsa – come si legge – nei confronti di Inps e Romeo Gestioni (parte della galassia Inps, che gestisce ancora il patrimonio proveniente dall’ex Inpdap). Si parlerà della necessità di sollecitare ulteriori controlli tramite ditte terze indipendenti su tutti i componenti delle strutture. Al centro dell’incontro anche l’aggiornamento sulla raccolta delle firme e saranno valutate le iniziative da intraprendere, come comunità, per tutelare l’ambiente e la sicurezza. Infine saranno accolte possibili proposte e idee per la messa in sicurezza e la bonifica dell’area. Sulla vicenda hanno preso posizione sia il sindaco che il vicesindaco di San Marcello e i consiglieri regionali Alessandro Capecchi e Marco Niccolai che erano presenti all’assemblea di marzo.
Ogni giorno che passa le possibilità di un recupero dell’immobile si fanno sempre più flebili e anche un suo totale smantellamento avrebbe costi elevatissimi, forse qualche spiraglio in più potrebbe aprirsi per l’albergo posto di fronte alla colonia e, almeno apparentemente, in condizioni meno peggiori ma, non sembra niente di veramente sostanziale. Anche i tentativi di vendita, vittima di qualche rimbalzo di valutazioni che possono aver fatto bene al bilancio, ma non all’appetibilità per eventuali aspiranti compratori, non hanno fatto bene alla ipotizzabile, ma poco probabile soluzione. A questo punto c’è da sperare che la segnalazione dell’associazione presieduta da Antonio Sessa, possa portare all’individuazione di una soluzione, improbabile ma non impossibile.
Andrea Nannini