
Dopo aver raccontato le problematiche per i passeggeri di At, stavolta la prospettiva è quella dell’autista, nell’abitacolo del suo bus. Siamo a bordo di un mezzo in avvicinamento alla stazione fs, nella corsa delle 14.20. Di fronte al bus ci sono un centinaio di ragazzi che attendono l’attestarsi del mezzo alla banchina. Alla destra del guidatore, però, decine di studenti si ritrovano ammassati a pochi centimetri dal cruscotto coprendogli, involontariamente, l’intera visuale del lato destro del mezzo. "Cosa potevo fare? Non c’erano le condizioni per proseguire in sicurezza – racconta –. Mi sono fermato, anche perché i ragazzi erano troppi e stavano bloccando la chiusura delle porte. Non è un eccezione: queste è la condizione in cui lavoriamo ogni giorno al capolinea della fermata del bus della stazione".
In ballo non c’è solo il ritardo della corsa o difficoltà nel controllare i biglietti. Il vero problema, sottolineano gli autisti, è la sicurezza. "Con i bus strapieni come quelli che riportano gli studenti a casa dopo la scuola – dicono – abbiamo dei seri problemi con la visibilità. A bordo siamo soli, la nostra attenzione è sul guidare il bus ma, in queste condizioni, a volte la sicurezza non c’è. Siamo preoccupati oltre che stanchi di lavorare ogni giorno con condizioni al limite". Con le corse "bis" immesse durante il covid, gli studenti a bordo venivano smistati su più bus e non si registrava affollamento. Quella, tuttavia, era una condizione particolare, con finanziamenti extra. Finita la pandemia, siamo passati alla rimodulazione delle corse del famigerato T2, con il taglio di numerosi collegamenti. Risultato: la situazione è peggiore che mai non solo per gli utenti, ma anche per gli autisti.
A volte, però, la colpa è tutta di chi è a bordo. Mercoledì, sulla corsa in direzione Quarrata – Firenze delle 14.20, tre ragazzi hanno acceso e lanciato due petardi a bordo del bus, all’altezza della rotonda del cimitero di Pistoia. "Ho sentito due botti e mi sono spaventato molto – racconta l’autista –. Ho fermato il mezzo e ho chiamato i Carabinieri. I militari sono saliti a bordo e hanno individuato i colpevoli, che avevano altri tre petardi in tasca da far esplodere. Sono ripartito con i passeggeri dopo quasi un’ora. Già è un momento difficile per tutti, tra mezzi strapieni e corse rimodulate, non abbiamo certo bisogno dei petardi accesi durante la marcia del bus. Un’idea stupida e pericolosa sia per chi è alla guida ma soprattutto per l’incolumità dei passeggeri".
Francesco Storai