
di Elisa Capobianco
Una "città" nella città che continua a correre lungo i binari dell’innovazione. Da sempre sul fronte della tecnologia ferroviaria, adesso anche su quello della campagna vaccinale. Sì, perché per Hitachi Rail c’è un nuovo record: essere tra i primi big italiani a trasformarsi in hub per lottare insieme alla Regione contro la pandemia. La ’magia’ si è compiuta ieri mattina quando nel piazzale che si apre a pochi metri dai tornelli d’accesso si è materializzato un truck sanitario attrezzato alla stregua di un piccolo ospedale itinerante. A bordo, accanto ai medici e al personale specializzato, addirittura un rianimatore. Tutt’intorno un circuito funzionale per accompagnare 1.500 vaccinandi nelle varie stazioni – dall’accettazione, al colloquio fino al canonico quarto d’ora di attesa del post-iniezione – che segnano il cammino verso la liberazione dal virus. La fila ordinata dei dipendenti si è snodata sotto gli stand già dalle 9.
Emozione palpabile e sorrisi durante l’attesa. Tra i volontari al debutto Maura Batelli che raggiungerà la protezione massima con la seconda dose per il compleanno. "Sono la prima impiegata donna a essersi vaccinata oggi – ha raccontato –. È stato davvero un sollievo. Ricominciamo a vivere". Seduto accanto a lei il primo vaccinato in assoluto, il direttore dello stabilimento Luigi Feola soddisfatto: "Finalmente abbiamo raggiunto l’obiettivo per il quale ci siamo molto impegnati. È una vittoria per tutti noi". Un ’noi’ che uscirà rafforzato come ha voluto sottolineare un altro neo vaccinato, Riccardo Baccini, assunto da Hitachi nel 2007: "Provo un mix tra gioia e ottimismo. Sono e siamo felici che l’azienda ci abbia dato questa possibilità, dimostrando attenzione per noi".
I numeri sono imponenti e danno la misura di un’operazione-modello che, se fosse replicata anche da altre aziende, potrebbe davvero accelerare il processo di immunizzazione locale, anzi nazionale. Millecinquecento vaccinazioni su 1.800 potenziali nel solo stabilimento di Pistoia (5.700 in tutto considerando i siti di Reggio Calabria, Napoli, Torino, Genova, Tito e Potenza, ndr) spalmate su tre giorni, con turni no stop, da mattina a sera, al ritmo di 400-450 dosi al dì. I costi dell’iniziativa a carico di Hitachi che ha offerto questa opportunità ai propri lavoratori e ai loro familiari (200), senza dimenticare l’indotto.
"È il primo passo per diventare Covid free, la sicurezza sul lavoro resta la nostra priorità. Siamo stati i primi a chiudere l’anno scorso per riorganizzare le lavorazioni a rischio, poi siamo stati i primi a riaprire e ad attivarsi per sconfiggere il virus", ha commentato l’ad Maurizio Manfellotto. "Siamo soddisfatti – gli ha fatto eco l’executive officer Health, safety environment e quality, Ulderigo Zona –. L’adesione, che è ovviamente su base volontaria, si aggira attorno al 90 per cento".
Il taglio del nastro con il governatore Eugenio Giani che si è detto "orgoglioso che Hitachi abbia messo in campo un modello organizzativo che nella vaccinazione aziendale vuole essere di riferimento per tutte le altre realtà in Toscana e in Italia. La vaccinazione aziendale è importante per la fase che andremo a vivere, in cui il virus è chiaramente più sotto controllo ma da monitorare". Quindi "presidiare i luoghi di lavoro attraverso un sistema, che possa magari un giorno prevedere la terza dose o comunque la rapidità di esecuzione, sarà vitale anche per l’autunno. Immunità di gregge? Non ce la facciamo solo con le 30mila vaccinazioni al giorno degli 80 hub pubblici, abbiamo bisogno di un’azione più capillare in cui le vaccinazioni aziendali sono fondamentali – ha concluso Giani –. In Regione sono arrivate 80 richieste da parte di imprese che vorrebbero seguire l’esempio di Hitachi: per il via libera dovranno dimostrare di riuscire a sostenere almeno mille iniezioni". Poi la visita guidata nel cuore di Hitachi e delle sue creazioni, tra cui nuovi regionali e Av. Nella giornata di festa il plauso del consigliere comunale Italia Viva Giovambattista Grasso ("Giani ha riconosciuto nostra industria eccellente", ndr), ma anche la polemica da parte del consigliere regionale FdI Alessandro Capecchi in tour con il sindaco Alessandro Tomasi: "Preoccupa che Giani abbia riferito di aspettare un project del gruppo francese Alstom su nuove forme di mobilità".