Gli scarti tessili ora sono coperte per animali

Sono state realizzate dai ragazzi con sindrome di Down seguiti dall’associazione Il Sole. Un progetto nato in collaborazione con la app Kpet

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Coperte realizzate da ragazzi con la sindrome di Down per i canili del territorio. E’ il magnifico progetto organizzato da Kpet, applicazione che si occupa di booking di servizi per animali e l’associazione Il Sole, di Serravalle Pistoiese, che sostiene famiglie con figli affetti appunto dalla sindrome di Down. I giovani, cucitrice alla mano, hanno realizzato le coperte usando gli scarti tessili di aziende pratesi e di Agliana. Nel dettaglio hanno fornito il loro materiale il Maglificio Beby di Agliana, Gabriella Tesi Confezioni, con sede a Bottegone, e Moda Mania di Prato.

"Lo scopo dell’iniziativa è offrire ai ragazzi membri dell’associazione nuovi stimoli affinché raggiungano maggiore autonomia e un background professionale che possa aprire anche a future opportunità lavorative – spiegano i due soggetti coinvolti –. Sono stati proprio loro, con l’aiuto dei professionisti di Kpet, a cucire le coperte che saranno regalate ai canili e ai rifugi di tutta Italia, trasformando ciò che le industrie del territorio gettano via in un prodotto di valore, a beneficio di chi più ne ha bisogno. Il progetto è andato avanti in questi mesi osservando tutte le norme e le restrizioni anti Covid-19 e oggi oltre trecento coperte sono pronte per essere distribuite alle strutture che realmente ne hanno la necessità per gli animali ospitati".

Il programma si chiama Blanket for puppies e ha diversi risvolti importanti: "Come prima cosa si ritarda il processo di inquinamento dovuto agli scarti tessili e si valorizza la manodopera per realizzare qualcosa che vada a beneficio di chi non è sostenuto dalle istituzioni, ovvero i canili e i rifugi per gli animali abbandonati – spiega Luca Freschi, ceo e fondatore di Kpet – Ma soprattutto volevamo andare a creare percorsi di autonomia e laboratori per i ragazzi de Il Sole, su attività che non sono quelle a cui hanno accesso di solito e che possano condividere con la famiglia o comunque vivere in gruppo. Il mio augurio è che attraverso questi laboratori, visto che ne faremo altri, possano per loro nascere opportunità lavorative sia all’interno di Kpet che anche in aziende partner".

"Ogni anno si produce, anche sul nostro territorio, una grande mole di scarti tessili. Noi ci siamo concentrati sull’idea che partendo da questi rifiuti si potesse portare un beneficio reale agli animali – conclude Riccardo Pagnini, project manager di Kper Charity, ente benefico legato all’app Kpet – Il tema delle difficoltà legate al freddo con cui queste strutture combattono ogni anno è spesso sottovalutato: Kpet ha provato a dare una svolta andando a sostenere chi ha realmente bisogno di materiale. Ringrazio tutte le persone che si sono messe in gioco per cucire le coperte, e le aziende che ci hanno fornito il materiale. Ci auguriamo che siano sempre di più le realtà che vogliono darci una mano e anche che ci siano sempre più rifugi che chiamano per avere sostegno, sapendo di trovare in Kpet un alleato fedele per sviluppare in futuro altri progetti".

Michela Monti