
Sigaro in bocca, maglia stropicciata di Emergency indosso e la sua inconfondibile bandana in testa, assieme a quel motto che il solo ascoltarlo dà la carica: "Viva la vita, viva la montagna". Ed è proprio per la sua montagna che è arrivato questo dono, consegnato nelle mani dell’associazione "Scacchi dinamici" di Prunetta, trentadue pezzi unici realizzati interamente a mano dal poeta del legno, scrittore e alpinista Mauro Corona, arrivato ieri mattina con la bellissima scatola al seguito. Per l’occasione c’erano anche i sindaci di San Marcello-Piteglio Luca Marmo e di Pistoia Alessandro Tomasi, assieme a Marcello Danti per il Comune di Abetone-Cutigliano. Ora questo dono troverà casa nella sede di Prunetta del circolo – dove si trova un angolo degli scacchi dedicato a Franco Fantoni realizzato grazie alla generosità e alla collaborazione della comunità tutta – guidato da Paolo Andreotti, vero vulcano d’idee dell’associazione, che ha ben chiara la missione: far conoscere il gioco degli scacchi, sottolinearne le proprietà terapeutiche e divulgare il nome e le bellezze della nostra montagna.
Assieme alla scatola, Corona ha consegnato anche un simbolico testamento che individua Andreotti come unico possessore degli scacchi, al quale si demanda la responsabilità di farne "ciò che vuole, dal bruciarli al venderli, dal regalarli al frantumarli sotto gli scarponi e con le briciole fare un cuscino profumato". Particolarità di questi pezzi bellissimi è infatti il materiale con cui sono stati realizzati, il legno di pino cembro, ben noto per l’inattaccabilità da parte degli insetti, ma soprattutto per il suo profumo inebriante, capace, ha detto lo stesso Corona, "di rendere meno amara la sconfitta".
"Se sono un giocatore? Ho provato, però mi mangiano sempre, a scacchi come a dama – ha commentato il vulcanico Corona –. Avevo un amico, Ottavio, un genio della dama. Era del 1932. Ce la mettevo tutta con lui, cercavo i trucchi e strategie, ma come facevo una mossa lui mi mangiava tre pedine. Allora mi innervosivo, quindi ho rinunciato. Ma non è detto che pian pianino non voglia impadronirmi dei rudimenti degli scacchi. Ammiro chi li gioca". "Sono grato ai tanti amici che hanno sostenuto questo progetto – ha aggiunto Andreotti –. Vogliamo promuovere a tutto tondo il gioco degli scacchi, facendone anche conoscere il valore terapeutico e pedagogico".
linda meoni