Gli angeli del fango sono con gli alluvionati

Un gruppo di volontari della Misericordia di Pistoia è partito nella notte. Parrini: "Le nostre squadre al lavoro tra strade e case"

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Il volontariato lavora in silenzio, preparandosi ad acquisire le competenze che occorrono per valorizzare l’utilità del proprio ruolo secondo l’orientamento che si desidera dargli. Ogni volontario porta con sé un sapere che rende poi disponibile nel momento in cui serve: di solito ciò avviene nel quotidiano, ma può muoversi anche verso l’extra ordinario. E ieri di entrambe le circostanze la Misericordia di Pistoia ha mostrato il volto migliore.

Nella notte fra venerdì e sabato, due delle squadre di soccorso si sono mosse alla volta del comune di Cantiano (Pesaro-Urbino) per mettere le proprie competenze a disposizione della popolazione locale, colpita dall’alluvione: sono partiti sette uomini, con mezzi attrezzati per liberare abitazioni e strade dall’acqua e dal fango, favorendo la mobilità, per assistere la popolazione e fare tutto il possibile per alleviare il grave stato di emergenza. Un lavoro che possono fare grazie al severo addestramento per l’uso delle complesse strumentazioni che servono in questi casi. Sul posto, sono stati incaricati di raggiungere le frazioni più isolate, cosa molto difficile perché, come ci ha spiegato Dario Parrini, responsabile Protezione civile della Misericordia di Pistoia. "La viabilità era resa difficoltosa dalle frane che avevano fortemente compromesso il manto stradale". Per fortuna le acque hanno iniziato a ritirarsi, lasciando però una mole importante di detriti e fango, che i volontari stanno rimuovendo, con l’aiuto delle macchine movimento terra arrivate dal coordinamento nazionale delle Misericordie.

"Un lavoro che vedrà impegnate le nostre squadre almeno fino a domani (oggi, ndr). Poi, anche sulla base della situazione meteo, valuteremo – ha proseguito Parrini – se sarà necessario organizzare delle squadre sostitutive o farli rientrare". Intanto Federico Bonechi, referente per la Toscana al Comitato Nazionale della Protezione Civile, si congratula per la prontezza con cui Pistoia ha risposto alla richiesta nazionale di mobilitazione partita dalle Misericordie, una risposta a conferma del valore che tradizionalmente trova la Confraternita cittadina, in prima linea anche nelle situazioni di calamità.

E mentre le squadre della Protezione civile lavorano ’di là dall’Appennino’, il grigiore di una giornata di pioggia a Pistoia si è tinto di un bel colore giallo-celeste alla parrocchia della Vergine, con il colore – e il calore – delle divise indossate dai volontari della Misericordia. Ieri, infatti, durante una messa concelebrata dal parroco don Sebastiano e da don Giordano Favillini, sono stati in 150 a ricevere gli attestati di riconoscimento della loro generosità, per il lavoro quotidianamente svolto in favore della comunità. Donne e uomini di tutte le età che attraverso quella divisa condividono una storia: la storia di una Confraternita, nata appositamente per rendere concrete le "opere di misericordia", per porgere la mano ai più fragili, per dare attenzione a coloro che per trovare conforto hanno bisogno anche soltanto di una carezza. Questo fa il volontariato, e la Misericordia di Pistoia ha scelto di valorizzarlo, di riconoscere ciò che queste persone fanno per la comunità, a prescindere dal fatto che corrano a sirene spiegate per la città, che amorevolmente assistano un anziano o che silenziosamente nella notte partano verso luoghi lontani: per molteplici che siano i volti del volontariato, si trovano tutti uniti dall’unico sentire che è la cultura del donarsi.

Alessandra Chirimischi