"Gestione dei rifiuti, sicurezza e mobilità"

Legambiente interroga i candidati sindaco di Pistoia anche sul futuro dell’ex Breda: l’elenco delle priorità in un lungo documento

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di Patrizio Ceccarelli

Dai rifiuti all’acqua, passando per la messa in sicurezza del territorio pistoiese da frane e alluvioni, fino alla mobilità pubblica urbana, extraurbana e ciclabile, senza dimenticare la ztl, lo smart working, l’agricoltura, le attività venatorie, il verde pubblico e la scuola.

Sono soltanto alcuni dei punti che Legambiente Pistoia ritiene "prioritari per favorire un cambiamento della società e dell’economia nella direzione di una maggiore equità sociale e sostenibilità ambientale" e che ha inserito in un documento, presentato ieri nel corso di un incontro al parco di Monteoliveto, alle forze politiche e ai candidati, non solo alla carica di sindaco (alcuni non presenti), che partecipano alle elezioni comunali del 12 giungo, chiedendo loro di tenere conto dell’analisi fatta da un team di esperti dell’associazione ambientalista. "Abbiamo evidenziato molti dei problemi di Pistoia – afferma Antonio Sessa, presidente del circolo locale di Legambiente, che conta oltre 500 soci – Secondo noi, con i fondi del Pnrr e della transizione ecologica, si potrebbero recuperare o riconvertire molte delle aree degradate che abbiamo indicato, restituendole alla fruizione dei cittadini".

Il documento, che si compone di quindici pagine, entra nel merito anche di alcune questioni che sono state cavalli di battaglia in passato e nelle ultime settimane dell’associazione ambientalista, come il futuro delle Ville Sbertoli, per le quali "riteniamo che sia quantomeno imprescindibile un impegno – si spiega – volto a recuperare e rendere di nuovo fruibile alla cittadinanza l’ampia area a parco, attraverso un’opera di ripulitura del sottobosco e delle piante arboree infestanti e soffocanti".

Sempre per quanto riguarda le Ville Sbertoli, viene anche ribadita "la nostra contrarietà – si spiega – all’utilizzo dell’area ai fini dell’addestramento militare, in ragione del valore storico e ambientale della stessa". Sull’area ex Breda, altro nodo cruciale per il rilancio della città, per Legambiente "dovranno essere anche i candidati a fornire idee, partendo dai progetti di dieci e più anni fa, per aggiornarli alla realtà attuale; probabilmente occorrerà apportare profonde modifiche a tali progetti, in conseguenza della situazione economica, assai diversa da come la si era immaginata e con le strutture che erano previste in tale area andate poi a nascere altrove".

Ampia e articolata l’analisi sul vivaismo, per il quale, pur tenendo conto che il settore "genera un indotto economico enorme che interessa migliaia di addetti con importanti ricadute occupazionali sul territorio", Legambiente torna a chiedere "una riconversione delle pratiche florovivaistiche nel senso della sostenibilità sanitaria e ambientale, a garanzia della salute degli abitanti ma anche degli stessi lavoratori del settore". Un’attenzione particolare viene chiesta per aree degradate, come le ex officine Martinelli e relativi terreni (area compresa tra via Ciliegiole e via Gonfiantini e tra le linee ferroviarie Porrettana e Pistoia-Montecatini), luogo "da anni abbandonato, come tanti altri", dove, "nei vecchi uffici della ditta e stanze annesse, trovano rifugio una trentina di persone, forse più, che raggiungono il luogo percorrendo i binari a partire dalla stazione ferroviaria" e dove "ci si trova di fronte, dal punto di vista igienico-sanitario, ma non solo, a condizioni che possiamo tranquillamente definire subumane". Tra le aree degradate, sulle quali intervenitre, Legamente elenca anche la ex Radicifil di Ponte alla Pergona, il campo rom sull’argine del Brusigliano, vicino all’ospedale San Jacopo e l’ex macello comunale di via dell’Annona.