Funivia Doganaccia Corno. Voci favorevoli e contrarie. Le richieste del territorio

Al termine del percorso partecipativo avviato dai Comuni interessati c’è bisogno di: "Sviluppo, lavoro, valorizzazione del turismo e del patrimonio".

Molti più tifosi che curiosi alla serata del percorso partecipativo, organizzato dal Comune di San Marcello Piteglio, che si è svolta venerdì nel Progetto MoTore, a Campotizzoro (foto). L’argomento era di grande attualità: la possibile costruzione di una funivia dalla Doganaccia al Corno alle Scale, prontamente ribattezzata Funiversiadi. Dopo l’introduzione di Luca Marmo e Marcello Danti, rispettivamente sindaco di San Marcello Piteglio e Abetone Cutigliano, c’è stata la lunga riflessione della signora Emilia Corradi, direttore del Master Mountain-Able. Poi la discussione è entrata finalmente nel vivo con le "voci del territorio" portate da due illustri ex, oggi pensionati: Gianfranco Venturi, già consigliere regionale e Simone Fini, ex dirigente Asl. Il primo a favore e l’altro contrario. Al termine si è passati agli interventi del pubblico aperti dal direttore della Saf, Giampiero Danti, che ha lamentato la mancanza di strutture: "All’Abetone ci vorrebbe un palazzetto e una piscina, così la Montagna è poco appetibile. Le funivie comunque generano servizi". Poi è stata la volta di Sandro Signori che si è soffermato sul vantaggio competitivo generato dal crinale suggerendo di tenere i rifugi aperti. Gianluca Chelucci del Touring Club ha rilevato che la funivia non serve ed è su di un’area protetta, che ci vuole uno sviluppo moderno e la montagna va scoperta, portando a esempio i Macchiaioli. Sauro Romagnani ha ricordato come nel 1994 si rinunciò al Parco e nel 2012 alla Comunità Montana, buttando alle ortiche denari e opportunità, concludendo con un accorato invito a cessare lo scontro e lavorare nell’interesse comune. Valerio Sichi ha criticato il progetto affermando che, dal versante emiliano arriverebbero con una seggiovia a 6 posti, 1800 persone l’ora e con la nuova funivia altre 250, generando una presenza insostenibile per il Lago Scaffaiolo. Infine Loredana Pepe: "La società viaggia a velocità doppia della politica, che deve abbandonare l’attendismo e fare fronte comune. La funivia collega e aiuta lo spirito identitario, quindi è utile".

Il responso dei tavoli è stato: defiscalizzazione, sviluppo integrato, lavoro e valorizzazione di turismo e manifattura, infrastrutture, investimenti per il recupero del patrimonio edilizio, partecipazione ai progetti e "smettere di dire sempre no". Nel saluto finale il sindaco Marmo ha dettoche 8 dei 16 milioni potrebbero essere destinati ad altro e 5 non possono essere spostati dal progetto della funivia.

Andrea Nannini