
di Gabriele Acerboni
"C’è amarezza. Perché alla fine non si chiedono cose trascendentali". È il pensiero di un gruppo di cittadini espresso per voce di un loro rappresentante Riccardo Razzoli. Siamo nei dintorni di via Castel dei Guidi a Pistoia, periferia est, quartiere Fornaci. "È evidente che c’è un’incuria generale. Tante disattenzioni portano alla sensazione di essere un quartiere trascurato senza volontà di essere ’migliorati’ e curati come altrove, eppure siamo cittadini come gli altri", sottolinea Razzoli mentre camminando in via Castel dei Guidi porta l’attenzione sulla ridotta presenza di cassonetti nonostante l’alto numero di famiglie, piuttosto che sull’incuria di aiuole e marciapiedi, e verso un tratto di strada mai asfaltato che in caso di pioggia porta fango e ghiaia verso le abitazioni.
Il punto più critico è il parcheggio retrostante un condominio Spes "dove il terreno ha ceduto, compromettendo due posti macchina, ma soprattutto creando pericolosi avvallamenti tra due tombini dell’acquedotto", spiega. Sempre nella zona i residenti denunciano la non presenza attiva, come un tempo, del presidio di polizia municipale, che tra l’altro dava la possibilità diretta di segnalare problemi. Come quelli dello spazio verde poco distante dove non solo i giochi per i bambini sono in completo stato di abbandono, ma "c’è scarsissima cura che non permette neanche ad anziani di potervi accedere in sicurezza – precisa Razzoli facendosi portavoce della comunità che vive nel quartiere –. Il progetto di riqualificazione del verde lungo Rio Diecine prevedeva la messa in sicurezza della staccionata sull’argine. Ad oggi qui mancano ancora 80 metri per esser completata. Pochi, ma che rendono pericolosa la frequentazione di questo spazio, specie per i bambini". Per altro i residenti sottolineano che già da tempo sono state fatte segnalazioni al Comune sui vari problemi. Altra zona di denuncia e proposte è via del Fornacione dove sono presenti due spazi lasciati a se stessi: un campo ricoperto dai rovi e un edificio vuoto.
"Il primo potrebbe diventare uno spazio multifunzionale per i ragazzi del quartiere – ipotizza ancora Razzoli nell’intento di dare anche uno spunto costruttivo per cercare di migliorare una zona densamente abitata e dalle grandi potenzialità –, orti sociali e se non semplicemente un parcheggio. L’altro, dopo il fallimento, preda solo di vandalismi quando potrebbe essere socialmente utile per il quartiere".
Ma i residenti chiederebbero anche l’eliminazione dei venti metri di divieto di transito che bloccano l’uscita dalle Fornaci, direzione via Antonelli, Fornacione, "A dire il vero al tempo dei lavori ci fu anche promesso dall’assessore Alessio Bartolomei... – precisano –. Questa situazione ci porta a compiere svariati chilometri a fronte di pochi metri, arrivando a confluire in strade già congestionate dal traffico".
Insomma secondo chi parla basterebbe davvero poco per trovare una soluzione intelligente e utile a ridurre i disagi. "Il quartiere negli anni è decuplicato, quindi sarebbe bello avere spazi da poter sfruttare tutti, spazi per socializzare, per condividere ma anche per fare attività costruttive – annota Razzoli facendo appello alle istituzioni stesse che posso davvero cambiare le cose –. E comunque, in generale, gradiremmo la medesima attenzione, da parte dell’amministrazione, anche verso un quartiere certo non facile, ma che richiede cura come per gli altri". Una richiesta avanzata dai residenti-lettori di cui ci facciamo intermediario con una promessa: il viaggio de La Nazione nei quartieri della città andrà avanti, sempre e solo nell’ottica di cercare di dare un contributo per migliorare le cose e la qualità della vita delle persone nella città a cui noi tutti siamo affezionati.