Fianco a fianco anche nell’addio. Una cerimonia dedicata a entrambi

Familiari e amici stabiliranno come salutare due persone amate e inseparabili .

In queste ore familiari e amici stanno pensando anche al giorno dell’ ultimo saluto. Le modalità del funerale di Anna non sono ancora state stabilite, ma una cosa è certa: ci sarà un momento in cui, in questo lungo addio, lei e Andrea saranno uniti, suggello di una vita vissuta da inseparabili. Gli amici e gli artisti vicini alla coppia avevano già pensato a una cerimonia pubblica di commemorazione dell’artista, un momento che non era stato ancora definito proprio nella speranza che Anna vi potesse prendere parte. Andrea, in quasi mezzo secolo, ha regalato a tutti una carriera luminosa e opere straordinarie che hanno fatto sognare, come le sue sculture sonanti che hanno dato un tocco di magia ai nostri boschi e ai nostri parchi. Anna ha accompagnato ogni suo passo, sempre.

Andrea Dami, aveva iniziato la sua vita artistica negli anni Sessanta. Pittore, grafico e scultore fu poi pioniere, negli anni Ottanta, della videoarte, la sua opera è stata particolarmente feconda negli ultimi trenta anni.

Daniel Spoerri, Giorgio Ulivi, Jaume Plensa, Dani Karavan, Armando Marrocco – come ci ricordò l’amico Lorenzo Maffucci all’indomani della tragica morte di Andrea Dami – sono alcuni degli amici e dei colleghi con cui ha intrecciato il suo percorso, ricordando, di un anno fa, una delle sue più recenti mostre personali, "Segni liquidi", nelle Sale affrescate del Palazzo comunale.

Andrea Dami si era diplomato all’istituto d’arte Petrocchi e poi, dal 1966, si era dedicato all’insegnamento dell’educazione artistica. Negli anni Novanta iniziò il periodo delle materializzazioni: sculture in cartapesta e videosculture. Verso la metà degli anni Novanta realizzò uno spazio verde attrezzato il "Giardino della Memoria" a Castelmartini per commemorare la strage del Padule di Fucecchio. Sono della fine degli anni ’90 le sculture sonanti: Sogno, Quattro Stagioni, Menhir, esposte a Pistoia, Pisa, Perugia e alla Stazione di Santa Maria Novella a Firenze, e L’ala dell’angelo, scultura sonante in ferro esposta e suonata nello Spazio-teatro della Fattoria di Celle di Pistoia, in occasione della Cerimonia del tè di Dani Karavan.

l.a.