
Festa del Rifugiato a Marliana, Polemica sull'Organizzazione
Polemica rovente sulla "festa del rifugiato". A Marliana si festeggiano i rifugiati accolti con un piccolo evento che si svolgerà domani, venerdì 23 giugno. Il ritrovo è fissato per le 18.30 nell’area gioco di piazza del Popolo, dove sarà offerto un buffet da Albergo Diffuso Radici sas, ci sarà la musica di Varuna hang drum e testimonianze e interventi di chi ha beneficiato del progetto Sai di Marliana. Saranno esposte anche alcune opere di Ebrima Danso, il giovane gambiano che dipinge languidi paesaggi africani e la sua traversata in mare nel segno della speranza, di cui avevamo già parlato sulle pagine del cronaca del nostro quotidiano quando dipinse un immagine di Cristo che don Biancalani, parroco di Vicofaro, ha voluto distribuire ai suoi fedeli in occasione delle benedizioni delle case del quartiere. Quella di domani sera sarà una piccola festa organizzata dalla cooperativa Arca e Intrecci e dal consorzio Co&So, che gestiscono l’accoglienza di migranti nel Comune montano che quest’anno ha confermato la propria adesione al progetto Sai (sistema di accoglienza e di integrazione). Un momento di condivisione e integrazione che tuttavia ha fatto scoppiare la polemica.
A puntare i riflettori sull’iniziativa è la consigliera leghista nel Comune di Pistoia Cinzia Cerdini, che si chiede: "Che senso ha festeggiare?". E rivolge una serie di interrogativi al Comune di Marliana: "Vorrei invitare il Comune di Marliana a riflettere sull’opportunità di autorizzare e patrocinare la cosiddetta festa del rifugiato – si legge nella nota firmata dalla capogruppo leghista nel consiglio comunale pistoiese –. Con quali prospettive queste persone arrivano qui? Quali opportunità può loro offrire questo soggiorno nel nostro territorio? Alla fine del percorso di ospitalità profumatamente pagato dai cittadini italiani, quale reale alternativa al rientro nelle proprie terre di origine può essere prospettata? Chi vigila e con quali mezzi sul percorso di integrazione con la cittadinanza locale?".
Dal canto suo il sindaco di Marliana Federico Bruschi si dice "stupito che un evento di paese abbia attirato l’attenzione della politica del Comune capoluogo". "Il progetto Sai era stato attivato dalla precedente Amministrazione – fa sapere Bruschi – e adesso è stato rinnovato per tre anni. Marliana è capofila di un progetto di accoglienza che coinvolge anche il Comune di San Marcello-Piteglio, con il quale riusciamo ad accogliere una trentina di persone con alloggi tra i territori di Marliana, Casore e San Marcello-Piteglio. Nel nostro piccolo siamo riusciti ad accogliere tante donne e bambini, alcuni dei quali sono ucraini. Proprio in questi giorni stiamo aspettando che la prefettura assegni l’ultimo alloggio rimasto libero a un nucleo proveniente dall’Ucraina. I numeri del Sai a Marliana sono contenuti – conclude – ma facciamo la nostra parte per dare accoglienza a chi ne ha bisogno".
s.f.