REDAZIONE PISTOIA

’Ferrabosco’, l’ultimo dono di Michele Cocchi

Una storia di resistenza e di coraggio in una comunità montana da salvare. La presentazione oggi pomeriggio alla libreria Lo Spazio

’Ferrabosco’, l’ultimo dono di Michele Cocchi

S’intitola "Ferrabosco" ed è l’ultima appassionata storia che Michele Cocchi ha fortemente voluto consegnare ai lettori prima di lasciare questo mondo, colpevole una brutta malattia che in poco tempo se l’è portato via, alla fine del 2022. Poco meno di un anno dopo quel tragico evento, ecco la nascita di questo figlio di carta, edito da Fandango, che parla di comunità resistenti, di ambiente, dell’importanza di una battaglia condotta nel nome di un nobile e condiviso ideale. Ferrabosco è il nome di un luogo sospeso in attesa di sentenza, immerso nel Valdarno tra Cavriglia e Vacchereccia. Una comunità frastagliata per anagrafe difende con i denti quel luogo e quell’appartenenza, minacciati dall’espansione della miniera locale che li costringerebbe a lasciare le proprie case, a veder rasa al suolo la foresta che da sempre è culla, polmone e orgoglio della valle.

Nel mezzo le storie di chi, per impedire il disastro, fa quello che può. Persino trovare casa su quelli che Benjamin, una psicosi infantile che gli ingarbuglia il linguaggio e un’infanzia da orfano, chiama "alberimamma". Ferrabosco è il posto in cui le giovanissime Gaia e Nikita, Gilberto "barba di gufo" (per via sì della barba ma soprattutto della saggezza data dall’età) e la fotografa Dori, madrina di Benjamin, portano avanti una fiduciosa resistenza.

Dall’altra parte della barricata le forze dell’ordine e un celerino buono, Mattia. Non c’è e non vuole esserci traccia di eroi in "Ferrabosco" così come è nel marchio di fabbrica dello scrittore e psicoterapeuta pistoiese che con la stessa Fandango nel 2020 aveva pubblicato "Us", pluripremiato romanzo dedicato ai giovani, e nel 2017 "La casa dei bambini".

Ora, pur nella dolorosa assenza di Michele, il libro spicca il volo, per essere al centro di presentazioni pubbliche, una delle quali si tiene questo pomeriggio alle 18 alla libreria Lo Spazio (va Curtatone e Montanara 20). L’appuntamento sarà condotto da Milva Maria Cappellini e Andrea Tarabbia.

"Lavorare con Michele è stato stimolante – ci ha raccontato la editor Lavinia Azzone nei giorni dell’uscita del libro -. Quando si è dedicato alla scrittura di ‘Ferrabosco’ la malattia si era già prepotentemente affacciata, ma lui desiderava fortemente portarlo a termine. Così è stato, perché questo libro è così esattamente come lui voleva scriverlo. Michele non è mai pedagogico nel suo raccontare la realtà, non consegna mai una morale. Riesce semmai con la sua scrittura a innescare quel particolare meccanismo per cui chi legge ogni volta è portato a chiedersi cosa avrebbe potuto fare lui o lei al posto del personaggio del libro. Qui sta la credibilità di una narrazione".

linda meoni