
La presentazione
Pistoia, 26 febbraio 2019 - Guardia medica, percorso salute donna, ambulatori medici, media degenza, punto di soccorso per i codici bianchi ma anche un hospice. Sarà realizzata una nuova e più grande grande Casa della salute nell’ex padiglione Cassa di risparmio. E’ questa la principale novità dell’accordo siglato in Regione sull’ex Ceppo. Accordo che di fatto prevede che il Comune rinunci all’immobile. Oltre ai servizi socio sanitari previsti dal vecchio documento, l’area fa guadagnare all’Asl mille metri quadri in più del previsto, spazi che potranno essere utilizzati per accorpare in un unico luogo servizi ad oggi dislocati in vari punti della città.
«Per prima cosa sistemeremo il laboratorio analisi - ha spiegato il direttore della Società della salute Daniele Mannelli – Entro qualche mese infatti l’edificio di via del Ceppo che ospita il servizio sarà demolito. Sul lato piazza del Carmine accorperemo e amplieremo gli spazi che ospitano il Sert e il centro di igiene mentale. Nel 2020 invece contiamo di realizzare il reparto delle medie degenze. L’ingresso principale della Casa della salute sarà in piazza Giovanni XXIII».
Ma sono l’hospice e il percorso salute donna i due nuovi servizi previsti e voluti proprio dalla vice sindaco Anna Maria Celesti. «Come la nascita anche il fine vita ha bisogno di una sua dignità – ha spiegato Celesti – per questo nell’edificio accanto alla chiesa della Madonna del Letto abbiamo previsto questa struttura dedicata ai malati terminali che invece oggi devono recarsi o a Lamporecchio o a Prato. Non solo – ha aggiunto Celesti – nell’ex padiglione verranno riuniti i servizi dedicati alle donne: dal consultorio, alle mammografie e tutti i servizi di prevenzione del cancro al seno. La guardia medica si sposterà dal viale Adua in centro così da creare un punto di primo soccorso per le patologie non gravi». La parte dell’ex Ceppo che affaccia su viale Matteotti sarà invece ‘ridisegnata’ dal consiglio comunale, in accordo con Asl. Le ipotesi sono varie: non viene esclusa la ricollocazione del tribunale anche se la priorità spetta agli spazi da destinare alle scuole di competenza provinciale.
VILLE SBERTOLI. In base al percorso condiviso tra Comune, Asl, Regione Toscana e Soprintendenza, sarà avviata una ricerca di possibili investitori, anche tramite il portale regionale “Invest in Tuscany”, destinata a individuare ipotesi di trasformazioni tali da garantire la tutela dell’interesse generale. Gli interventi del piano di recupero si dovranno attuare attraverso un unico lotto e dovranno garantire il restauro degli edifici storici di rilevante valore destinabili a residenziale, direzionale, ricettivo oppure servizi d’interesse pubblico. Il parco dovrà essere ricompreso nel lotto unico e restituito alla collettività, ad eccezione dei giardini storici di pertinenza delle ville. Il Comune, con l’accordo di programmazione, s’impegna a presentare al Consiglio comunale il piano di recupero riguardante il complesso delle Ville Sbertoli con contestuale possibile variante urbanistica, preceduta dall’acquisizione dei necessari pareri della Soprintendenza. Le destinazioni - stabilisce l’accordo siglato -potranno prevedere l’ampliamento delle vigenti destinazioni d’uso ammissibili, dando priorità all’uso residenziale o ricettivo con possibilità di commerciale di vicinato in base alle superfici utili recuperate dalle demolizioni di alcuni edifici. Le valutazioni saranno comunque successive all’eventuale proposta di valorizzazione da individuare tramite opportuna ricerca d’investitori.
MESSA IN SICUREZZA IDRAULICA. L’accordo di programma introduce anche il tema del superamento delle criticità idrauliche sul torrente Brana, all’altezza del ponte di Viale Italia, nell’ambito della più generale messa in sicurezza idraulica della città. Il Comune, con l’atto appena sottoscritto, s’impegna a progettare e realizzare le opere necessarie a mitigare il rischio idraulico sentiti il Genio civile e l’Autorità di distretto.
MUSEO. Comune e Asl sottoscriveranno specifica convenzione che prevederà il futuro passaggio di proprietà dell’edificio storico al Comune e la gestione condivisa del Museo (compreso il settecentesco Teatrino Anatomico) integrandolo con la rete museale civica. Nell’accordo l’Azienda sanitaria s’impegna all’ampliamento e alla riorganizzazione del Museo stesso.